Il voto è sempre più vicino: Mattarella pensa di far votare gli italiani il 18 settembre
Il voto? Vicino, vicinissimo, più di quanto ci si potesse immaginare dopo la caduta di Draghi. Secondo quanto apprende l’Adnkronos da autorevoli fonti di governo, è il 18 settembre la data sulla quale si sta ragionando in queste ore per il ritorno alle urne. Una data che da alcuni viene data ormai per certa e che dovrebbe essere ufficializzata già nelle prossime ore, dopo gli incontri del Capo dello Stato Sergio Mattarella con i presidenti delle Camere.
Se infatti il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, decidesse di procedere oggi stesso allo scioglimento delle Camere, a quel punto diventerebbe impossibile votare il 2 ottobre, in quanto si andrebbe oltre i 70 giorni dallo scioglimento del Parlamento, previsti dall’articolo 61 della Costituzione, entro i quali debbono svolgersi le elezioni.
Il voto il 18 settembre o il 25
Sarebbe invece possibile votare domenica 25 settembre, rispetto alla quale va sciolto il nodo legato alla vigilia del Capodanno ebraico. Se arrivasse il via libera, che viene considerato possibile, si sistemerebbero tutte le tessere del puzzle, perchè a quel punto verrebbero rispettati anche i 60 giorni prima della data delle elezioni, richiesti per la comunicazione dell’elenco provvisorio degli italiani all’estero aventi diritto al voto dal ministero dell’Interno a quello degli Esteri. Difficile ipotizzare un voto trascorsi soltanto 45 giorni dalla fissazione della data delle elezioni: significherebbe andare alle urne l’11 settembre.
Quanto alla prima riunione del Parlamento, che in base al’articolo 61 della Costituzione ha luogo non oltre il ventesimo giorno dalle elezioni, possibile il 7 ottobre in caso di voto il 18 settembre, una settimana dopo, il 14, in caso di urne il 25 settembre.