E’ scappato dalla Spagna il ceceno Bissoultanov condannato per l’omicidio di Niccolò Ciatti

13 Lug 2022 12:13 - di Marta Lima

La sentenza era stata scandalosa, l’epilogo del giudizio spagnolo rischia di restare nella storia per la beffa tremenda alla famiglia della vittima. Rassoul Bissoultanov, l’uomo condannato a 15 anni in Spanga per l’uccisione di Niccolò Ciatti, questa mattina non si è presentato all’udienza del tribunale di Girona, chiamato a decidere se, dopo la sentenza, doveva andare in carcere. “E’ introvabile”, sostiene il suo avvocato, Carlo Moguilod, che ha detto di averlo sentito due giorni fa e fino alla scorsa settimana il ceceno è andato a firmare regolarmente presso la polizia. La Spagna ha emesso un mandato di cattura internazionale.

“Confido che la circostanza che l’assassino sia scappato non vanifichi tutti gli sforzi della difesa, la pazienza e la fiducia nella giustizia di una famiglia che piange un figlio morto”, ha detto all’Adnkronos l’avvocato Agnese Usai, legale della famiglia di Niccolò Ciatti.

Il ceceno condannato per l’omicidio di Niccolò Ciatti e il processo in Italia

In attesa della carcerazione, Bissoultanov era sottoposto all’obbligo di firma settimanale presso la polizia giudiziaria. Il ceceno ha firmato per l’ultima volta mercoledì 6 luglio, come risulterebbe a Luigi Ciatti, padre di Niccolò.

Il verdetto di condanna era stato emesso dalla giuria popolare del Tribunale di Girona lo sorso 3 giugno, ma la sentenza che infligge i 15 anni di carcere è stata depositata solo un mese dopo, il 5 luglio dal giudice togato, a cui spettava determinare la pena per il ceceno. Il giorno dopo Bissoultanov si è recato in caserma per firmare il registro e subito dopo sarebbe scappato, molto probabilmente lasciando la Spagna.

Durante le udienze del processo, il procuratore Victor Pillado aveva chiesto 24 anni di carcere e 9 anni di libertà vigilata. “Dobbiamo giustizia alla famiglia Ciatti – aveva detto nella requisitoria il pm Pillado -, dobbiamo una condanna giusta e responsabile”. L’entità della pena da applicare oscillava tra i 15 e i 25 anni secondo quanto stabilisce il codice penale spagnolo per l’omicidio volontario di una persona indifesa. Il giudice ha quindi applicato la pena minima prevista. La famiglia Ciatti, tramite l’avvocato Agnese Usai, ha impugnato la sentenza e a giorni depositerà il ricorso per reclamare una pena maggiore per il condannato. La scadenza per il ricorso è fissata al 20 luglio.

Andrà avanti, in ogni caso, il processo in Italia per l’omicidio di Niccolò CiattiI giudici della Terza Corte d’Assise di Roma avevano nei giorni scorsi dichiarato “infondata” l’istanza avanzata dalla difesa dell’imputato, il ceceno Rassoul Bissoultanov, con cui chiedeva di chiudere il processo italiano, per il ne bis in idem, alla luce della sentenza di primo grado pronunciata nelle scorse settimana dai giudici spagnoli che hanno condannato il ceceno per omicidio volontario aggravato.

La reazione indignata dei familiari di Niccolò

“Dire che sono indignato è poco, dire che sono arrabbiato è altrettanto poco e forse arrabbiato non è nemmeno il verbo che vorrei usare. I nostri timori, le nostre paure si sono avverate. Lo abbiamo detto in mille modi: attenti quello scappa”, dice all’Adnkronos Luigi Ciatti, padre di Niccolò. “Mio figlio è stato ucciso senza un motivo, a sangue freddo, mentre ballava da un uomo che non è certo un bravo ragazzo – ha detto Luigi Ciatti – In questa vicenda il solo condannato vero è Niccolò, perchè il suo assassino è ancora libero. Spero che il giudice spagnolo abbia una coscienza e si renda conto del suo comportamento. Tra il verdetto della giuria popolare e la sentenza che ha inflitto la pena è passato più di un mese! Ma come si fa? E’ chiaro che un assassino in queste condizioni cerca di farla franca, e così è successo”.

“Di fronte a questa giustizia non paga nessuno, anzi paga solo mio figlio – ha aggiunto Luigi Ciatti – Noi continueremo a chiedere giustizia per Niccolò. Noi andiamo avanti, possiamo solo pregare e sperare che ci sia una giustizia da qualche parte”.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *