Corruzione, arresti nel centrosinistra leccese: ci sono anche un ex assessore di Emiliano e 2 sindaci
Ci sono i concorsi e dunque le assunzioni nella sanità, in particolare in relazione ai centri di procreazione assistita, al centro di un’indagine della Guardia di Finanza di Lecce che ha portato all’esecuzione di misure cautelari nei confronto di 11 persone, indagate per ipotesi di reato di corruzione, traffico di influenze illecite e falso ideologico commesso da pubblico ufficiale in atti pubblici. Le misure, emessa dal Gip di Lecce, hanno colpito diversi esponenti politici di centrosinistra, oltre che imprenditori e dirigenti medici.
I politici arrestati nell’inchiesta di Lecce sulla corruzione nella sanità
Agli arresti domiciliari sono finiti Salvatore Ruggieri, ex senatore ed ex assessore regionale al Welfare nella giunta Emiliano, esponente del Centro; Mario Romano, anche lui della stessa area politica, già consigliere regionale del centrosinistra. Obbligo di dimora per Mario Pendinelli, attuale sindaco di Scorrano ed ex consigliere regionale del centrosinistra, sia nella scorsa legislatura, sia nel primo scorcio dell’attuale legislatura. Divieto di dimora per l’attuale sindaco di Otranto Pierpaolo Cariddi. Una richiesta di interdizione, inoltre, pende per il direttore generale della Asl Lecce, Rodolfo Rollo. Oltre alle misure cautelari, le fiamme gialle hanno anche notificato ulteriori 10 informative di garanzia ad altrettante persone coinvolte nella vicenda.
Le mani sulla sanità per mantenere «bacini di consenso elettorale»
Le indagini, svolte dai finanzieri della Compagnia di Otranto e coordinate dalla Procura della Repubblica di Lecce, avrebbero svelato un modo di agire grazie al quale Ruggieri, indagato principale, non solo si sarebbe arricchito personalmente, ma si sarebbe assicurato e avrebbe mantenuto bacini di consenso elettorale attraverso una gestione personalistica di presidi di potere ormai consolidati in alcuni dei punti nevralgici della macchina amministrativa sia a livello provinciale, sia a livello regionale.
Posti di lavoro in cambio di aragoste e Berlucchi
In pratica, sarebbero stati promessi posti di lavoro da parte di alcuni pubblici ufficiali, in cambio di utilità che per Ruggiero sarebbero consistite anche in aragoste, pesce fresco, casse Berlucchi. Inoltre, alcune persone di fiducia sarebbero state collocate in posizioni strategiche di diversi enti pubblici e sarebbero state adottate decisioni da parte dell’indagato principale, o da parte di altre persone a lui vicine, che avrebbero comportato illecito profitto personale dello stesso esponente politico.