Cinema, la crisi sbarca al Senato. Mozione bipartisan: 180 giorni prima di passare alle piattaforme

5 Lug 2022 15:51 - di Elsa Corsini

La crisi delle sale cinematografiche approda in Parlamento. Domani l’aula del Senato discuterà la mozione bipartisan per tutelare l’attività delle sale cinematografiche. Messe a dura prova dall’emergenza Covid. E anche dalla trasformazione del sistema di distribuzione. In particolare, la mozione chiede un’adeguata finestra temporale, di 180 giorni, a protezione dell’uscita dei film in sala nei prossimi tre anni. Per evitare che il passaggio immediato dei film sulle piattaforme accentui la difficoltà drammatica delle sale. Il cinema in sala rappresenta un fatto di rilevanza sociale e culturale fondamentale. Che rappresenta anche un’occasione di incontro e di socialità. Il documento porta la firma dei senatori Gasparri (Forza Italia), Zanda (Pd), De Petris (Misto Leu), Quagliariello (Misto Italia al centro), Di Nicola (Ipf), Cangini (Fi), Marcucci, Rampi e Iorio (Pd).

Sale cinematografiche, mozione bipartisan al Senato

“I cinema sono esausti, E noi non li possiamo far morire per un fatto sia culturale che sociale”. Così Gasparri, che insieme ai colleghi ha raccolto l’appello pubblicato il 30 aprile sul Corriere della Sera. Il tema delle finestre di programmazione in sala che si sono azzerate o ridotte chiama in causa l’intera industriale culturale italiana. “Le piattaforme vanno benissimo. Ma non può vincere solo la loro logica. Perché ci porterebbe ad avere film sempre più standardizzati a livello globale. E allora magari titoli d’arte cinematografica come ‘La Grande Bellezza’ di Paolo Sorrentino o ‘Dante’ di Pupi Avati non verrebbero più prodotti perché troppo legati all’immaginario e alla cultura italiana? Il tema ha trovato largo interesse nelle forze parlamentari. Ci sono tutti i presupposti – dice il senatore azzurro – per arrivare ad un risultato concreto”.

Sos incassi, 700 milioni di perdite

Nella mozione si evidenziano le cifre preoccupanti degli incassi degli ultimi anni delle sale cinematografiche. “L’Italia è l’unico dei Paesi europei a evidenziare un segno negativo. Con un meno 7 per cento nel 2021 rispetto al 2020. C’è stato un calo del 50-60 per cento degli incassi nel periodo di piena apertura rispetto al triennio 2017-2019. Si stima una perdita del fatturato complessivo di circa 700 milioni di euro. Con una previsione per il 2022 di un calo del 60 per cento, pari a 600 milioni. La mozione impegna il governo “ad adottare misure volte a prevedere una “finestra” di 180 giorni. Per tutti i film, italiani e stranieri. A protezione dell’uscita in sala per i prossimi tre anni, salvo poi tornare ai 105 giorni ante pandemia. Si tratterebbe di una misura fondamentale per incentivare la visione in sala. Già adottata in altri Paesi come ad esempio la Francia, che ha addirittura esteso a 15 mesi. Con la mozione si chiede inoltre al governo di “prolungare il “tax credit” al 60 per cento alla distribuzione. Di “rimodulare il “tax credit” alla produzione al 40 per cento per opere con prioritario sfruttamento cinematografico. Al 30 per cento per quelle destinate ad altri circuiti e modalità di fruizione“.

 

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