Candidatura a rischio anche per Dibba: non è iscritto al movimento. Serve una deroga di Grillo

30 Lug 2022 17:06 - di Alessandra Danieli

Anche Alessandro Di Battista per tornare all’ovile e candidarsi con il suo ex partito dovrà passare sotto le forche caudine di Grillo, suo primo méntore. Il Che Guevara di  Roma Nord potrebbe non essere in lista. A frenare la candidatura di Dibba un cavillo giuridico, una regola che potrebbe far saltare la sua corsa.

A rischio anche la candidatura di Di Battista

Oltre alle regole auree del movimento a frenare ci sono i contiani di ferro che non lo vedono affatto di buon occhio.  “Tirerà elettoralmente, ma ci mettiamo un guaio in casa per 5 anni”, è il tam tam che corre in queste ore. Per ora tra il segretario 5Stelle e il ribelle non ci sono stati contatti. Anche se Di Battista, dopo la caduta del governo Draghi, ha offerto pubblicamente la sua disponibilità a sedersi a un tavolo. Ma a precise condizioni. E con richieste “politiche” da non ignorare se si vuole ragionare sul suo rientro. Per ora la trattativa è in stand-by.

I contiani frenano: tira elettoralmente ma è un pericolo

Il reporter venezuelan-cremlinista, che dalla trasferta siberiana canta il coraggio del popolo contro le sanzioni dell’Occidente, è ancora in viaggio. Seguendo le sue tracce sui social in queste ore dovrebbe trovarsi a Vladivostok, lontano dai palazzi del potere. Rientrerà in Italia i primi di agosto. È sereno, canta vittoria per la caduta dell’ex governatore della Bce. Ma non troppo smanioso di tornare sugli scanni parlamentare, fanno sapere gli ex deputati più vicini a Dibba.

Rischia di rubare la scena a Conte

Il contributo dell’ex rumoroso parlamentare 5Stelle  potrebbe essere prezioso da spendere in campagna elettorale. Ma rischia anche di rubare la scena all’ex premier, altro timore che serpeggia tra i ‘contiani’. Ma sono soprattutto le regole grilline che rischiano di farlo ‘saltare’, ammesso che lo si rivoglia in squadra. Le complicate norme del Movimento prevedono che, per candidarsi, sia necessario essere iscritti alla piattaforma di Skyvote da almeno sei mesi. E  Di Battista non è più iscritto al M5S da oltre un anno. Da quando abbandonò la ‘casa del padre’ in dissenso con la decisione dei vertici, convalidata dalla Rete, di appoggiare il governo Draghi.

Per il via libera serve una deroga di Grillo

Per il via libera alla sua candidatura servirebbe una deroga, firmata dal garante, Beppe Grillo. Che, come dimostra la vicenda del tetto del doppio mandato, continua a essere granitico nella difesa delle regole interne. La mancata iscrizione al movimento è un ostacolo. Lo conferma all’Adnkronos Lorenzo Borré, il legale da sempre a capo delle battaglie giuridiche contro i vertici grillini. “È una regola che è stata adottata dal marzo 2018 a seguire”, dice l’avvocato. ” E conoscendo Di Battista, non di persona ma come personaggio, dubito fortemente che accetti una deroga in suo favore”. Ammesso che venga richiesta e che gli venga concessa. In queste ore sembra difficile che l’ex fondatore e comico genovese sia disposto a fare eccezioni.

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