Berlusconi: quello sulla premiership è un dibattito che non mi appassiona, parliamo di programmi

26 Lug 2022 9:27 - di Redazione
Berlusconi

Il tema “non li appassiona”. Rispondono così a Giorgia Meloni, in due distinte interviste, Silvio Berlusconi e Antonio Tajani. La leader di FdI aveva posto il tema della premiership, anche in vista del primo vertice del centrodestra in programma domani a Montecitorio. I media ci hanno subito ricamato, drammatizzando il presunto “ultimatum”.

Berlusconi: anche la sinistra non ha ancora indicato un candidato

Il Corriere ne chiede conto allo stesso Berlusconi in una lunga intervista e lui evita di rispondere. «È un tema che non mi appassiona. Non mi sembra che a sinistra abbiano indicato alcun candidato…». Nega, poi, che gli sia stata promessa la presidenza del Senato in cambio del no di Forza Italia alla fiducia a Draghi.  «Io – dice Berlusconi – non ho bisogno di alcuna ricompensa. Ho avuto l’onore di guidare il mio Paese per 10 anni, sono la persona al mondo ad avere presieduto più volte il G7 e il G8, e nella vita ho realizzato qualcosa di significativo anche fuori dalla politica. Le pare che possa desiderare altro dalla vita pubblica? Naturalmente chi ha voluto indicarmi per la seconda carica dello Stato ha compiuto un atto di riguardo e di amicizia nei miei confronti che apprezzo particolarmente. Devo però aggiungere che non sono in alcun modo interessato a quel ruolo».

Berlusconi: Meloni sarebbe un premier autorevole

Qualche parola la spende però per difendere Giorgia Meloni dagli attacchi violenti che sta subendo in queste ore. «Trovo che la demonizzazione, a turno, dei leader dei partiti del centrodestra sia inaccettabile e lontanissima dalle regole di un civile confronto democratico. Giorgia Meloni sarebbe un premier autorevole, con credenziali democratiche ineccepibili, di un governo credibile in Europa e leale con l’Occidente. Allo stesso modo lo sarebbero Matteo Salvini, o un esponente di Forza Italia. Il centrodestra, espressione della maggioranza degli italiani, è una coalizione coesa e responsabile. Noi siamo garanzia del profilo liberale, cristiano, europeista, garantista, allineato con l’Occidente, del governo che costituiremo dopo il 25 settembre».

Berlusconi: meglio parlare di programmi

Il leader di Forza Italia si dice interessato più ai programmi che alle questioni di premiership. «Aumentare le pensioni agli italiani, portandole tutte almeno a 1.000 euro al mese, anche a chi non ha mai potuto pagare contributi, come le nostre mamme e le nostre nonne, o piantare un milione di alberi – ovviamente in aggiunta ai piani di piantumazione già in essere – non sono slogan, sono esempi concreti di risposte alle necessità del nostro Paese. Naturalmente il nostro è un programma ben più articolato che presenteremo più in dettaglio nel corso della campagna elettorale».

Tajani: se insistiamo sulla premiership facciamo il gioco della sinistra

Anche Antonio Tajani, sentito dalla Stampa, svicola sul tema posto da Giorgia Meloni. «Non se ne deve parlare adesso, i leader troveranno una regola». La regola però c’è già ma Tajani replica usando le stesse parole di Berlusconi. “Il tema non mi appassiona, la legge elettorale non lo impone e nelle altre elezioni non c’era un candidato unico. Ogni partito ha il suo. L’importante è avere un programma. Qui bisogna vincere, se troviamo un candidato premier, ma poi non vinciamo, resta solo un candidato. Delle regole si troveranno”. Insistere su questo dibattito comporta – conclude – il rischio di “fare il gioco della sinistra che ci vuole divisi”.

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