Berlusconi chiama Draghi, che riceve a Palazzo Chigi Salvini e Tajani. Cosa chiede il centrodestra di governo
Il giorno della vigilia dell’atteso discorso di Mario Draghi al Senato – parlerà alle 9,30 – è stato il centrodestra di governo il protagonista del dibattito. Una giornata tesa, soprattutto dopo che il premier aveva ricevuto il leader dem Enrico Letta. Circostanza che aveva suscitato lo “sconcerto” di Forza Italia e Lega, riuniti a Villa Grande con Cesa e Lupi. L’irritazione per la mossa di Letta viene messa a verbale dai partecipanti e così anche la condizione per votare la fiducia a Draghi: via i 5Stelle dal governo. un avviso che Draghi non può ignorare tanto che si fa notare da fonti di governo che le porte di palazzo Chigi sono sempre aperte.
Telefonata tra Draghi e Berlusconi: Salvini e Tajani a Palazzo Chigi
Alla fine, dopo una telefonata tra Berlusconi e Draghi, vanno a Palazzo Chigi anche i rappresentanti del centrodestra di governo: Matteo Salvini, Antonio Tajani, Lorenzo Cesa e Maurizio Lupi. Dopo l’incontro, il vertice continuerà nella residenza romana di Silvio Berlusconi.
Secondo quanto riferisce l’Ansa i desiderata della Lega – che potrebbe volere un cambio al ministero dell’interno e della Salute dove siedono la ministra Luciana Lamorgese e il collega Roberto Speranza – sarebbero destinati a essere delusi perché considerati “irricevibili”. Non è invece escluso, si ragiona in ambienti parlamentari, che il partito guidato da Matteo Salvini possa ambire al ministero delle Politiche agricole, oggi guidato da Stefano Patuanelli che insieme alla collega Fabriza Dadone (M5s) e ad una pattuglia di sottosegretari potrebbe dimettersi. Ma in questo caso si tratterebbe – viene spiegato – di semplici sostituzioni.
Il centrodestra di governo chiede di rivedere il rdc
Prima della telefonata che ha sbloccato la situazione fonti del centrodestra avevano riassunto così la discussione a Villa Grande: “Mentre la sinistra provoca e non ha ancora annunciato il ritiro di proposte divisive che hanno lacerato la maggioranza come quella inaccettabile sulla cannabis, il centrodestra di governo si confronta sui temi. Tra le altre cose, è condivisa la necessità di una profonda revisione del reddito di cittadinanza (così da recuperare risorse per finanziare l’azzeramento del cuneo fiscale), la pace fiscale e la conseguente rottamazione delle cartelle esattoriali, l’investimento sul nucleare di ultima generazione e un fermo contrasto all’immigrazione clandestina”.
Gelmini: gli italiani non vogliono la crisi
“Gli italiani non vogliono la crisi – sentenzia Mariastella Gelmini – in un momento come questo non si può minare la stabilità e la credibilità dell’Italia, mettere a rischio la legge di bilancio e le risorse del Pnrr solo per anticipare di qualche mese le elezioni. Il presidente Draghi vada avanti. Il centrodestra di governo ascolti la voce dei ceti produttivi, del popolo delle partite Iva, dei sindaci e dei governatori, e sostenga il presidente del Consiglio senza se e senza ma. Prima viene l’Italia”.