Nardella sbraita ancora contro la Meloni: chieda scusa. Ma è la sinistra che deve scusarsi, pure con gli elettori

19 Lug 2022 17:56 - di Ginevra Sorrentino
Nardella Meloni

Nardella attacca ancora la Meloni. E tra accuse e paradossi, arriva a pretendere addirittura le scuse della leader di Fratelli d’Italia per il giudizio negativo espresso sulla lettera appello a Draghi, firmata da sindaci e amministratori. Il Pd e il suo sindaco di Firenze, intervenuto a Timeline su SkyTg24, insistono insomma nella linea anti-elezioni e, contestualmente, continuano ad insultare Giorgia Meloni per la sua aperta contrarietà a rimpasto e re-inciuci. Una contrarietà dichiarata apertamente contro il manifesto dei primi cittadini, che si sono appellati al premier perché restasse in sella nonostante la crisi conclamata. Un disastro acclarato dal caos parlamentare di questi ultimi giorni, seguito all’offensiva antigovernativa del M5S, e alle conseguenti dimissioni del presidente del Consiglio.

Nardella attacca ancora la Meloni

Una situazione compromessa rispetto alla quale alcune forze politiche continuano a mostrarsi attendisti, e nel caso del Pd e di Nardella, finanche «ottimisti». Tanto che il primo cittadino di Firenze poco fa ha rilevato: «Questa pressione forte che viene dal basso e la consapevolezza crescente tra le forze politiche che la situazione potrebbe precipitare con la crisi definitiva ci fanno essere un pochino ottimisti».

Il sindaco Pd insiste nell’appello a Draghi a rimanere in sella

E subito dopo ha anche aggiunto: «Questa sera si supereranno le duemila adesioni, da centrodestra a centrosinistra, non era mai successo. Il fatto è davvero straordinario. Questo significa che il sentimento prevalente trasversale delle nostre città – ha quindi concluso Nardella – è quello di persone che non vogliono l’instabilità». Che in altre parole significa solo: che non vogliono le elezioni e un governo eletto dai cittadini.

E a sbraitare contro al Meloni che la pensa diversamente

E così, il sindaco dem Nardella insiste a sbraitare contro la Meloni, continuando a dire che quelle della leader di Fratelli d’Italia sono «parole durissime, aggressive e gravi», per cui «dovrebbe chiedere scusa a duemila sindaci, che rispondono ai propri cittadini e alla Costituzione. Oppure dovrebbe denunciarli per abuso di potere». Il pomo della discordia continua a essere la lettera firmata da sindaci e amministratori per supplicare il premier Draghi di proseguire nel suo governo fino a fine legislatura.

Nardella contro la Meloni: parla del «bavaglio» ai sindaci, ma non di quello imposto agli elettori

O meglio, si tratta di una forzatura di cui è ancora possibile chiedere democraticamente conto. Specie in considerazione proprio di quanto sottolineato dalla Meloni, che nel suo commento all’appello messo nero su bianco, ha sostenuto: «Mi chiedo se sia corretto che questi sindaci e governatori che rappresentano tutti i cittadini che amministrano, anche quelli che la pensano diversamente, usino le Istituzioni così, senza pudore; come se fossero sezioni di partito»…

Nardella: ancora offese alla Meloni

Insomma, ancora una volta, a un ragionamento politico, a un dubbio e a interrogativi leciti, la sinistra ululante dal campo largo divenuto camposanto, continua a rispondere con insulti e prese di posizioni tranchant, e senza mai entrare nel vivo delle argomentazioni e nel merito delle questioni che la Meloni pone. «La verità è che c’è molto nervosismo e non si accetta che un numero così grande di rappresentanti di tante comunità possa esprimersi in maniera libera e democratica e si pretende di mettere il bavaglio a duemila sindaci», alza il tiro, ma spara sempre nel mucchio il sindaco Nardella.

E ancora una volta si inibiscono le elezioni…

Il quale sindaco, però, si guarda bene dal fare anche un solo riferimento al bavaglio che la sinistra e colleghi vorrebbero imporre ai cittadini, sostenendo la liceità di risoluzioni calate dall’alto. E mirate a escludere l’espressione del volere degli elettori, ai quali – ancora una volta – vengono inibite le urne. Così, la vexata quaestio a sinistra continua a scendere inesorabilmente di livello. Se possibile…

 

 

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