Assalto al Congresso, Biden attacca Trump: “quel 6 gennaio non fece nulla per fermare i rivoltosi”
Forte dell’operazione di disinformazione contro Donald Trump che sta portando avanti la “Commissione parlamentare 6 gennaio”, composta da 9 membri del Congresso Usa, sette dei quali del Partito Democratico e due – i repubblicani Liz Cheney e Adam Kinzinger – considerati i peggiori nemici del tycoon, Joe Biden ne approfitta per attaccare a testa bassa il suo predecessore accusandolo non già di aver fatto qualcosa ma, al contrario, di non aver fatto nulla, cioè di non aver fermato le migliaia di americani che, quel giorno, sconcertati dal risultato elettorale, convinti di aver subito il furto di voti, si radunarono a Capitol Hill.
Joe Biden, dunque, attacca Donald Trump e la sua scelta di non agire il 6 gennaio 2021, quando l’allora presidente uscente assistette – questa la narrazione – all’assalto a Capitol Hill seduto nella dining room privata situata a fianco dell’Ufficio Ovale, mentre gli agenti che lottavano per difendere la democrazia fronteggiavano, sostiene Biden un “inferno medievale”.
“Ogni giorno ci affidiamo alle forze dell’ordine perché salvino vite. Quella volta, il 6 gennaio, ci siamo affidati a loro perché salvassero la nostra democrazia”, ha fatto appello parlando in videoconferenza, secondo quanto riporta la Cnn.
Biden ha già più volte condannato i fatti del 6 gennaio ma non commenta regolarmente la vicenda nelle sue dichiarazioni pubbliche. Questa reazione arriva dopo le udienze di giovedì, in parte seguite dal presidente, e dedicate alla mancata reazione di Trump a quanto stava accadendo.
“Abbiamo visto ciò che è successo: la polizia del Campidoglio, la polizia metropolitana di Washington Dc ed altri organismi incaricati di far rispettare la legge furono attaccati ed aggrediti sotto i nostri occhi. Con lance. Calpestati, brutalizzati, aggrediti con spray. Sono state perse delle vite”.
“Per tre ore, l’ex presidente, sconfitto”, rimarca Biden “degli Stati Uniti, rimase a guardare ciò che stava accadendo restando nel comfort della dining room privata accanto all’Ufficio Ovale. Mentre faceva questo, valorosi ufficiali di polizia affrontavano per tre ore un inferno medievale, intrisi di sangue, nel mezzo di una carneficina”.
“Di fronte a una folla impazzita che credeva alle bugie del presidente sconfitto, la polizia quel giorno fu eroica. A Donald Trump mancò il coraggio di agire”, ha ancora attaccato Biden.
“Le donne e gli uomini coraggiosi in uniforme in tutta la nazione non dovrebbero mai dimenticarlo. Non si può essere a favore dell’insurrezione e a favore della polizia. Non si può essere per l’insurrezione e per gli Stati Uniti d’America”, sostiene teatralmente Biden cercando di accaparrarsi le simpatie della polizia che, tradizionalmente, invece, vota per i repubblicani.
Biden è andato oltre, criticando i repubblicani della Florida che si oppongono alle leggi sul controllo delle armi sostenute dalle forze dell’ordine: “Per me è semplice. Se non puoi appoggiare il divieto di circolazione di armi da guerra nelle strade degli Stati Uniti, non stai dalla parte della polizia” ha affermato l’inquilino della Casa Bianca.
“Sentite molti politici dire quanto vi amino, quanto tengano a voi, come farebbero qualsiasi cosa per voi”, ha detto. “Nello stato in cui vivete, il governatore Ron DeSantis, il senatore Marco Rubio, il senatore Rick Scott, si oppongono tutti al divieto sulle armi d’assalto“.
Biden ha infine ribadito quanto già detto in altre occasioni, ammettendo di essere possessore di due fucili ma sottolineando come il secondo emendamento, quello che garantisce il diritto di possedere armi “non sia un diritto assoluto”. Insomma lui si e gli altri no.