Trapianto storico negli Usa: impiantato il primo orecchio stampato in 3D con cellule umane
Un orecchio stampato in 3D, con cellule umane, è stato trapiantato con successo, per la prima volta, in una paziente nata con una malformazione. L’orecchio destro è stato stampato a partire dalla forma di quello sinistro, con cellule prelevate dalla donna stessa.
L’esperimento è riuscito, per l’impianto del primo orecchio biostampato in tessuto vivente, eseguito negli Stati Uniti. L’annuncio in un comunicato stampa dalla società statunitense 3DBio Therapeutics, che ha realizzato questo progetto chiamato AuriNovo a marzo scorso e che ora può considerarsi completamente riuscito.
La procedura avveniristica, realizzata nell’ambito della valutazione di sicurezza di questa metodologia, è stata eseguita dal team di Arturo Bonilla, chirurgo ricostruttivo pediatrico specializzato in malformazione dell’orecchio e fondatore e direttore del Microtia-Congenital Ear Deformity Institute di San Antonio, Texas. L’impianto è stato progettato per fornire un’alternativa agli innesti di cartilagine costale e ai materiali sintetici (impianto in polietilene poroso) tradizionalmente utilizzati per ricostruire l’orecchio esterno dei pazienti. Lo studio, condotto tra San Antonio e il Cedars-Sinai Medical Center di Los Angeles, prevede l’arruolamento di 11 pazienti in totale e rappresenta un’importante speranza anche per la futura realizzazione in 3d di altre parti del corpo da trapiantare.
Come riporta il New York Times, la paziente zero è una donna di 20 anni nata con l’orecchio destro piccolo e deforme. Ha annunciato il produttore che la paziente ha ricevuto un impianto auricolare stampato in 3D realizzato con le sue stesse cellule.
La piattaforma 3d e la tecnica che ha portato al trapianto dell’orecchio
La piattaforma tecnologica 3DBio è unica perché crea impianti di tessuti viventi con prestazioni eccezionali ed è stata appositamente costruita per soddisfare i requisiti del ministero della Salute americano per la produzione terapeutica. La piattaforma include una nuova biostampante 3D proprietaria (GMPrint) , bio-inchiostro (ColVivo), un sistema di coltura cellulare specializzato e un guscio protettivo impiantabile (Tecnologia Overshell).
Le cellule vengono espanse in coltura e poi stampate
Una piccola biopsia viene eseguita sul residuo dell’orecchio del paziente e inviata all’impianto di produzione GMP di 3DBio.
Le cellule della cartilagine del paziente vengono isolate dalla biopsia, espanse in coltura cellulare e quindi “stampate” nella forma dell’orecchio normale del paziente utilizzando l’innovativa tecnologia di stampa proprietaria di 3DBio. L'”orecchio” appena creato viene quindi inviato alla clinica e impiantato nel paziente in una procedura ambulatoriale