Putin: l’adesione di Finlandia e Svezia alla Nato non ci preoccupa. L’obiettivo? Liberare il Donbass

30 Giu 2022 11:30 - di Silvio Leoni
putin macron scholz

Putin sostiene che l’adesione della Finlandia e della Svezia alla Nato non preoccupa Mosca e delinea quello che, dice, è sempre stato l’obiettivo dell’operazione militare lanciata il 24 febbraio: liberare il Donbass dove, in questi anni, l’importante comunità filo russa ha subìto una vera e propria strage, e garantire, al contempo, la sicurezza della Russia.

Il presidente russo ha comunque avvertito che Mosca si riserva tuttavia di rispondere ad un eventuale “dispiegamento di infrastrutture e contingenti militari dell’Alleanza atlantica” nei due Paesi nordici “seguendo il principio della reciprocità“.

Svezia e Finlandia nella Nato, ha precisato  Putin. “non creano lo stesso problema che si porrebbe nel caso dell’Ucraina” nell’Alleanza atlantica.

“Non abbiamo dispute territoriali con loro. La loro adesione alla Nato non ci preoccupa. Sono liberi di fare quello che vogliono“, ha ribadito Putin.

”Con Finlandia e Svezia avevamo relazioni positive, e ora ci saranno alcune tensioni. E’ evidente, non c’è modo di evitarlo”, ha aggiunto il presidente russo.

Al termine della sua visita ad Ashgabat, dove si è recato per il Vertice del Mar Caspio, il presidente russo ha ribadito anche che gli obiettivi della cosiddetta “operazione militare speciale” in Ucraina sono, liberare il Donbass, difendere i residenti della regione, e “creare le condizioni che garantiranno la sicurezza della Russia”.

L’operazione, sostiene Putin, prosegue “in modo calmo e cadenzato, le forze militari avanzano e raggiungono i punti di destinazione assegnati loro come obiettivo” e, quindi, “tutto procede come pianificato”.

“Non c’è alcun bisogno di fissare una data per il completamento dell’operazione. Non parlo mai di questo, dal momento che così è la vita reale, non va bene confinarla in scadenze”, ha aggiunto, citato dall’agenzia Tass, salvo poi precisare che tale data “è legata all’intensità delle operazioni di combattimento, che a loro volta sono legate alle vittime potenziali”.

“La cosa più importante a cui pensare è a proteggere la vita dei nostri ragazzi laggiù”, ha sottolineato Putin.

Secondo l’intelligence Usa, invece, la Russia punta ad andare oltre il Donbass. E Putin, ritiene Avril Haines, direttrice dell’Intelligence nazionale statunitense, mantiene l’obiettivo di conquistare la gran parte del territorio dell’Ucraina.

Ma, aggiunge la Haines, al momento le forze militari di Mosca sono state talmente indebolite dai combattimenti che sono in grado solo di avanzare lentamente.

E questo significa che la guerra potrà durare a lungo. Per cui l’invasione andrà avanti “per un periodo esteso”.

È uno dei tre scenari prospettati dall’intelligence statunitense. Tutti negativi. Il più probabile, come detto, è una guerra al rallentatore, con la Russia che procede anche se molto lentamente, riesce a fare “passi avanti incrementali ma senza sfondare”.

Le altre opzioni includono un risultato importante della Russia o la stabilizzazione delle linee del fronte, con gli ucraini che riescono ad avanzare, anche se di poco.

Ognuno di questi tre scenari vede la Russia diventare più dipendente da “strumenti asimmetrici” per contrastare i suoi nemici. Che significa? Il ricorso a cyber attacchi, il controllo delle risorse energetiche e, anche, l’utilizzo di armi nucleari.

Il problema è che fare intelligence in questa maniera massiva, annoverando tutte le opzioni possibili, significa non fare intelligence. E, quindi, non fornire ai decisori, cioè all’Occidente, dati concreti e realistici sui quali prendere le giuste decisioni.

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