Meloni: “Bene la visita di Draghi a Kiev. Ancora una volta i conservatori europei tracciano la rotta”
“In qualità di presidente del Partito dei conservatori e riformisti europei esprimo la mia soddisfazione. Per l’esito della visita a Kiev dei leader dei tre principali Stati membri della Ue. Germania, Francia e Italia, con la successiva aggiunta del presidente rumeno”. All’indomani della trasferta in Ucraina di Draghi, Macron e Scholz, Giorgia Meloni commenta positivamente l’operazione diplomatica. E ne rivendica sostanzialmente la primogenitura.
Meloni: sono soddisfatta della trasferta di Draghi a Kiev
“Era grande il timore che in questa visita, organizzata con estremo ritardo rispetto a quella fatta dai premier conservatori e popolari di Polonia, Repubblica Ceca e Slovenia e successivamente anche del Regno Unito, sarebbero stati riproposti i pericolosi distinguo finora tenuti da Macron. E soprattutto da Scholz riguardo il sostegno all’Ucraina di fronte all’aggressione di Putin”, prosegue la leader di FdI. “I leader di Italia, Francia, Germania hanno invece accantonato ogni ambiguità. E confermato il pieno sostegno a Kiev in difesa dei valori europei di libertà, indipendenza e democrazia. Ancora una volta – conclude soddisfatta – i Conservatori europei indicano la rotta a una Ue che fatica a capire il ruolo nel mondo e nella storia”.
Kuleba ringrazia l’Italia per la giornata ‘storica’
E di giornata storica parla il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba riprendendo l’espressione di Draghi. “Siamo grati a Italia e suo premier per aver sostenuto nostra candidatura in Ue. Draghi è esempio di come leader responsabili debbano agire in congiuntura critica. E ancora: “Sono fiducioso che ancorare l’Ucraina al progetto di integrazione nell’Ue soddisferà non solo le aspirazioni del popolo ucraino. Ma renderà anche l’Ue più sicura, più forte, più prospera nel tempo”. “Concedere all’Ucraina lo status di candidato è una vera soluzione win to win, cioè vantaggiosa per tutti”, sottolinea il capo della diplomazia dell’Ucraina. “Siamo consapevoli che il consenso deve ancora essere raggiunto tra tutti i membri dell’Ue. Durante il vertice di fine giugno. E contiamo sul continuo sostegno dell’Italia”.
Zelensky chiede più armi all’Ue
Anche se in ritardo Roma si trova a giocare il ruolo di pilastro della mediazione europea. Kuleba riferisce ancora all’Adnkronos che durante l’incontro “il presidente Zelensky, il presidente del Consiglio Draghi e le loro controparti tedesche, francesi e rumene hanno anche discusso di fornire all’Ucraina più armi. E di introdurre il settimo pacchetto di sanzioni Ue contro la Russia. Abbiamo chiesto pertanto ai nostri partner europei di inviarci quantitativi sufficienti di Mlrs, altri pezzi di artiglieria. Veicoli blindati, munizioni così che l’Ucraina – conclude il ministro – possa conquistare la pace sulla sua terra”.