Letta sullo ius scholae: la Lega minaccia? Noi non lo abbiamo fatto quando è caduto il ddl Zan

30 Giu 2022 17:58 - di Redazione
Letta

Lo ius scholae devasta la maggioranza. La sinistra con le sue battaglie ideologiche sta bloccando il Parlamento per imporre lo ius scholae e la legalizzazione della cannabis. La legge permetterebbe ai minori stranieri di diventare cittadini italiani dopo aver completato un ciclo di studi. Il centrodestra si è subito opposto e la Lega si dice pronta alle barricate.

Il primo segnale è arrivato dal Carroccio che ha annunciato il deposito di 1500 emendamenti alla proposta di legge. A replicare ai leghisti è stato il segretario dem Enrico Letta che ha annunciato l’intenzione del Pd di procedere speditamente sulla via scelta, indifferente alle fibrillazioni della maggioranza.

“Il voltafaccia che c’è stato in Parlamento da parte dei Gruppi parlamentari di destra e di centrodestra sul tema dello ius scholae rappresenta per me una grande sorpresa – ha detto nella relazione alla Direzione del Pd – e soprattutto il legare la discussione in Parlamento sullo ius scholae alla sopravvivenza del Governo. Si fa cadere un Governo per fatti drammatici, non si fa cadere un Governo perché un ragazzo italiano a tutti gli effetti, dopo anni di scuola in Italia, che parla il dialetto come posso parlarlo io, viene ad avere finalmente la possibilità di avere la cittadinanza, e si decide addirittura di far cascare il Governo per evitare che quella ragazza e quel ragazzo abbia la cittadinanza italiana. Io rimango senza parole di fronte ad una scelta di questo genere”.

“Rimango letteralmente senza parole -ha ribadito il leader Dem- per il metodo e per il contenuto. Noi non arretriamo di un millimetro sulla vicenda del dare a coloro che hanno diritto da tutti i punti di vita alla cittadinanza italiana di dargliela questa cittadinanza. Il metodo che è stato scelto da parte della Lega e di Salvini è incomprensibile: lo ius schoale ha mai fatto parte dell’agenda di Governo? Mai. Ci sono dei temi che riguardano la cittadinanza, i diritti, che sono tipici dell’agenda parlamentare e sui quei temi si discute in Parlamento, non c’è nessun collegamento da fare con la vita del Governo”.

“Cosa avremmo dovuto fare noi -si è chiesto ancora Letta- quando la Lega con una battaglia di ostruzionismo senza precedenti e senza quartiere affossò il ddl Zan? Avremmo dovuto noi chiedere la caduta del Governo perché c’era quella scelta che la Lega aveva fatto? Ovviamente non lo abbiamo fatto, perché quel tema legato ai diritti è un tema tipico del dibattito parlamentare, fuori dal patto di governo che oggi ci lega con alleati lontanissimi da noi, con i quali collaboriamo solamente in questa situazione eccezionale per il bene del nostro Paese”.

Ma c’è una cosa su cui Letta, che tanto si stupisce dell’opposizione del centrodestra alle sue battaglie, non spiega e non può spiegare. Per quale ragione quando il Pd governava col M5S tali battaglie non sono state portate in Parlamento? Né il ddl Zan né lo ius scholae? All’epoca forse non volevano mettere in difficoltà Giuseppe Conte mentre ora quelle battaglie servono proprio per marcare le differenze rispetto a Lega e destre.

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