Gorizia, tre violiniste russe escluse dal concorso. Il sindaco: «È inaccettabile, farò un concerto per loro»

7 Giu 2022 17:26 - di Eugenio Battisti

Il caso diventa un pesante atto d’accusa. La decisione dell’associazione Lipizer di escludere tre violiniste russe dalla prossima edizione del 41esimo contest internazionale di Gorizia ha fatto esplodere la miccia. Mettendo a repentaglio l’immagine della manifestazione. Ancora di più dopo dopo il forfait  della Fvg Orchestra. Che tradizionalmente accompagnava gli artisti in gara. “Non prenderemo parte al concorso internazionale di violino in seguito alla volontà di escludere tre violiniste russe.

Gorizia, 3 violiniste russe escluse dal concorso

A rivelare l’esclusione, nei giorni scorsi, è stata la violinista Lidia Kocharyan. Che sul suo profilo Facebook ha postato la lettera che respingeva la sua richiesta di partecipazione concorso. Ospitato dalla futura Capitale europea per la Cultura nel 2025. “Seguendo le disposizioni europee conseguenti alla guerra russo-ucraina, siamo spiacenti di informarla della sua esclusione”. Così nella lettera firmata dal presidente dell’associazione Lorenzo Qualli. “Vogliamo rassicurarla – si legge ancora –  del fatto che non vi sono discriminazioni contro la singola persona. Confidiamo che le controversie di guerra vengano risolte positivamente il prima possibile. E la pace sia ristabilita. Quando succederà saremo felici di averla nuovamente tra i concorrenti“.

L’ira delle artiste che ingaggiano un avvocato

“Nessuna discriminazione assolutamente. Certo”, ha risposto piccata la violinista nel suo post del 16 maggio. La collega Anastasia Pentina ha definito l’accaduto “un caso orribile”. Le tre violiniste hanno anche ingaggiato anche un legale, Marco Mizzon, decise ad andare fino in fondo. Scoppiate le polemiche, è arrivata la parziale marcia indietro dell’associazione organizzatrice. Che ha reso noto l’offerta di riammissione. Nell’invito inoltrato tra sabato e domenica a Lidia Kocharyan, Anastasia Pentina e Carolina Averina viene spiegato che in seguito a consultazioni avute con il console onorario d’Italia a Leopoli, Gianluca Sardelli, si offre l’opportunità della ammissione- riammissione”. A una condizione, però. Che le musiciste «pubblicamente disconoscano l’attuale politica estera del regime di Putin. E fermamente condannino la vile, cruenta e barbara aggressione all’integrità territoriale dell’Ucraina. E al suo popolo”.

Il sindaco Ziberna organizza un concerto con loro

A scendere in campo a difesa delle violiniste anche il sindaco della città, Rodolfo Ziberna. Che ha parlato di scelta inaccettabile. “Che va contro lo spirito della musica come strumento di vicinanza tra le genti. Superamento di confini e di libertà”. Il primo cittadino di Forza Italia ha già organizzato a Gorizia un altro concerto. Invitando le tre violiniste russe che hanno già accettato. E coinvolgendo artisti di altri Paesi. Come il chitarrista bulgaro David Dyakov, con padre ucraino e madre russa. Si chiamerà «Concerto della pace» e si svolgerà il 12 luglio a Palazzo de Grazia. Ma a favore della decisione del direttivo del Premio si è schierato proprio Sardelli, il console onorario in nomina a Leopoli. Che è di Gorizia. “Il professore Qualli mi ha parlato a lungo del caso”, ha detto. “E ho seguito un dibattito che avrei preferito fosse meno violento nei toni. È chiaro che bisogna venirne fuori in qualche maniera. E quella indicata da Qualli potrebbe essere una via d’uscita”».

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