Feltri: “La sinistra fa pena. Solo i cretini non capiscono la grandezza della Fallaci. Stolto negarle la via”
Che pena la sinistra che rifiuta di intitolare una via ad Oriana Fallaci a Livorno. Non si è ancora spenta l’eco delle polemiche riguardanti il Comune della città toscana, sindaco in testa, che sono andati alla guerra contro la scrittirce e giornalista. Che nei suoi ultimi scritti mise in guardia dall’integralismo islamico in forte crescita. Mise in guardia dal rischio “sottomissine, per dirla con Houellebeq. E per questo diventata agli occhi della sinistra politicamente scorretta. Addirittura etichettata come “di destra”. Le polemiche non si spengonoe e torna sul caso innescato dal “gran rifiuto” di Livorno Vittorio Feltri nel suo editoriale su Libero oggi in edicola. “Secondo le cosiddette autorità municipali, Oriana, pur essendo stata una delle firme più illustri del nostro panorama editoriale, non certo ricco di fenomeni della penna, viene giudicata dai conformisti livornesi una persona divisiva; quindi non idonea a figurare sulle lapidi stradali”.
Niente via alla Fallaci, Feltri: le mode prone alla sinistera più becera
Feltri scrive di essere molto indignato, ma al contempo di non essere stupito “conoscendo le aberrazioni della moda culturale italiana, prona alla sinistra più becera e dominante. Il direttore editoriale rammenta la parabola della Fallaci: “Giova rammentare che ella inizialmente pendeva a sinistra, avendo respirato gli ultimi afflati del fascismo. Pertanto la letterata fu amata e stimata dai comunisti e dai cripto comunisti negli anni Sessanta in particolare. Praticamente era considerata una icona dai progressisti”. Successivamente gli eventi storici e politici suggeriscono alle persone che usano il ragionamento delle riflessioni. Per cui arriviamo al punto: “Oriana, pur mantenendo un rigore di pensiero, modificò le proprie idee: maturando la convinzione che i problemi non dipendono dalle inclinazioni di sinistra o di destra, bensì dal comportamento della umanità legata a tradizioni e mentalità inconciliabili con la civiltà democratica”.
“Che pena, solo i cretini non capiscono la maestria della Fallaci”
Di qui “La rabbia e l’orgoglio” e la sua trilogia sull’islamismo e il terrorismo. Libri che rimangono delle pietre miliari e che sono andati a ruba anche a livello internazionale. Dunque, se il pubblico l’ha ammirata, elogiata, da altro lato ci sono “le supposte élite intellettuali. “Che, essendo di sinistra, non sopportano chi di sinistra non è, specialmente chi non lo è più perché si è evoluto, come la Fallaci, che ha avuto il torto di morire prima di aver dimostrato di avere ragione su tutti i fronti“, scrive Feltri. Si spiegano così “le ostilità assurde” che dai lidi della sinistra circondano il suo nome. Feltri va giù pesantissimo: “Solo i cretini non capiscono la maestria di Oriana, ma siccome sono tanti gli stolti, capisco che non le si voglia dedicare neanche un vicolo“.