Covid, Ricciardi profetizza “un ottobre terribile”. La Gismondo lo zittisce: «Basta panico»

28 Giu 2022 17:54 - di Milena Desanctis
Covid

Ancora una volta è scontro sul Covid e sull’avanzata e i rischi di Omicron 5. «Avremo un ottobre terribile», dice Walter Ricciardi, docente di Igiene alla Cattolica e consigliere del ministro della Salute, Roberto Speranza. Non come quello della prima ondata di Covid perché «non avremo lockdown, ma avremo un aumento pazzesco della mortalità tra i fragili. E quando dico fragili, penso a una mortalità degli ultraottantenni che arriveranno a ottobre non vaccinati con la quarta dose e a tutti gli altri fragili». Come ad esempio i trapiantati, «tra i quali si sta registrando un aumento del contagio. Questi sono tutti fattori che ci porteranno ad avere non quell’eclatante allarme delle prime ondate, ma a una mortalità in forte aumento».

Covid, Gismondo: «Basta creare panico»

Frena Maria Rita Gismondo, la direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano. «La malattia Covid come l’abbiamo vista» nel 2020 o “nel primo anno e mezzo” di pandemia «non esiste più. Oggi il Covid, o meglio l’infezione da Sars-CoV-2, è una malattia assolutamente moderata, modesta», in sé. «Ovviamente», dice all’Adnkronos, anche con Omicron 5 «l’attenzione deve essere rivolta ai fragili, ma come per qualsiasi altra patologia. Direi che lo sport di creare panico debba veramente finire».

E a chi preconizza “un ottobre terribile”, l’esperta replica: «Che a ottobre ci possano essere tanti contagi è assolutamente probabile e staremo a vedere. Ma, ripeto, i contagi sono una cosa, la malattia Covid come l’abbiamo vista è un’altra cosa».

Sull’utilità delle mascherine

Poi c’è chi ribadisce l’utilità delle mascherine. «Anche se siamo in estate le mascherine servono, è un anno che diciamo che il caldo non è un inibitore del virus, come serve la distanza e, ove possibile, stare all’aperto. Diciamo pure che non prevediamo focolai di Covid-19 sul materassino in spiaggia o in barca. Di certo sappiamo che il virus non è andato in vacanza, ma fa e farà le vacanze con noi. Perciò responsabilità, magari senza facilonerie ma neanche terrorismo mediatici». Così all’Adnkronos Salute l’immunologo Mauro Minelli, responsabile per il Sud-Italia della Fondazione per la medicina personalizzata, facendo il punto sulla situazione epidemiologica Covid-19.

«Senso di responsabilità ed equilibrio»

«Senso di responsabilità ed equilibrio, questo è ciò che serve, ma da parte di tutti, pazienti e medici, cittadini e autorità pubbliche – rimarca Minelli – Ricostruiamo pertanto la situazione in modo da affidare all’opinione pubblica messaggi chiari: Omicron è la variante di Sars-CoV-2 che più ha dimostrato di tener testa alle misure di contrasto dell’epidemia. È la variante che si è diffusa maggiormente nello spazio planetario e più rapidamente nei tempi della cosiddetta pandemia. È la mutazione che ha generato il maggior numero di mutazioni significative, capaci di respingere, e talvolta di eludere, almeno in parte, le difese generate dai vaccini. È anche quella – aggiunge – che ha prodotto minor numero di ospedalizzazioni nella popolazione giovane e in salute. Ed è quella che ha evidenziato una sintomatologia pressoché sovrapponibile a quella di una pesante influenza stagionale, che considerare banale è sempre sbagliato».

 

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