Bonus da 200 euro, c’è la beffa: per i dipendenti pubblici e privati non arriverà in automatico
Il bonus da 200 euro annunciato tra squilli di tromba del “governo dei competenti”, doveva essere un aiuto concreto contro il caro-bollette per chi guadagna fino a 35 mila euro. Ebbene, quella mancetta che doveva arrivare in busta paga per alleviare milioni di italiani in difficoltà, rischia di trasformarsi nell’ennesima beffa.
A differenza di quanto il governo ha dichiarato finora, il bonus 200 euro non è automatico. Singolare che l’informazione arrivi all’indomani del voto per le amministrative e per i referendum. Come a sconfessare quella che era una vera e propria promessa elettorale. Almeno per quanto riguarda i lavoratori dipendenti l’incentivo sarebbe dovuto essere presente direttamente nella busta paga del mese di luglio. Invece non sarà così. Lo ha messo in luce, la Fondazione studi dei consulenti del lavoro, attraverso un report firmato da Giuseppe Buscema e Carlo Cavalleri.
Bonus 200 euro: il pasticcio del governo
Solo poche ora fa l’Inps ha comunicato che per ottenerlo in busta paga, i dipendenti pubblici e privati dovranno presentare un’autocertificazione in cui si auto-dichiara il possesso dei requisiti per l’ottenimento del bonus. Ecco la circolare Inps.
Nell’articolo 31 del decreto n. 50 del 2022 (il cosiddetto decreto aiuti, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 17 maggio) è presente un passaggio dove viene spiegato che “tale indennità è riconosciuta in via automatica dal datore di lavoro nella busta paga di luglio previa dichiarazione del lavoratore di non essere titolare delle prestazioni di cui all’articolo 32, commi 1 e 18”.
Il governo non ha fornito nessuna indicazione sulla dichiarazione, nessuno dei ministeri ha comunicato modalità e tempi con cui andrebbe trasmessa.
L’una tantum, come riferisce il Sole 24 ore, andrà non solo dipendenti, ma anche a pensionati, disoccupati, titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, percettori del reddito di cittadinanza e collaboratori domestici, lavoratori a tempo determinato, stagionali, intermittenti, lavoratori iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo, lavoratori autonomi occasionali ex art. 2222 codice civile. Tra i destinatari anche autonomi e professionisti ma per queste per queste categorie servirà un decreto attuativo. Capire quando arriverà (e se arriverà) è un’altra storia.