Sicilia, guerra di sondaggi sulle regionali. Il nome di Musumeci divide ancora il centrodestra

21 Mag 2022 12:08 - di Redazione
Musumeci

Mancava solo la guerra dei sondaggi nel centrodestra siciliano, già alle prese con interviste «stupefacenti» (copyright Nello Musumeci) e smentite che non smentiscono. Il tutto a pochi mesi dalle elezioni regionali del prossimo autunno. Ma tant’è: la ricandidatura del governatore uscente – Musumeci, appunto – non convince l’intera coalizione. A sostenerla, Fratelli d’Italia e la civica Diventerà bellissima. Contrarissime Forza Italia di Gianfranco Miccichè e, seppur con minore intensità, la Lega di Matteo Salvini. È questo il contesto politico in cui – stando almeno a quel che scrive oggi La Sicilia – è maturata la guerra dei sondaggi, entrambi commissionati all’Euromedia Research di Alessandra Ghisleri. Un unico istituto demoscopico, dunque, ma diversa «impostazione scientifica». Risultato: scenari politici a dir poco divergenti.

Entrambe le rilevazioni affidate alla Ghisleri

L’ultimo è quello sfoderato da Silvio Berlusconi nel recente vertice di Arcore. «La rilevazione – spiega il giornale – è molto più complessa, ma i punti di caduta sono due. Il primo è il giudizio dei siciliani. Misurato con una domanda precisa: “Pensando alla regione Sicilia e agli ultimi cinque anni, lei quanto si ritiene soddisfatto dell’operato, del lavoro e dei risultati ottenuti dalla giunta regionale guidata da Musumeci?”. I riscontri positivi – informa La Sicilia – si fermano al 26,4 per cento mentre più di due elettori su tre si esprimono in termini negativi: il 31,5 è «poco» soddisfatto», il 35,9 «per nulla». Ma la tesi che Musumeci non sia il candidato vincente si fonda anche sul dato relativo all’ipotetica sfida fra il governatore uscente e Caterina Chinnici (centrosinistra e M5S). Secondo il sondaggio, infatti, sarebbe quest’ultima a prevalere, seppur al fotofinish: 36,2 per cento contro il 35,8.

Musumeci risulta il più gradito della coalizione

Opposto al sondaggio commissionato da Arcore, c’è il Rapporto Sicilia consegnato a Giorgia Meloni. Questa seconda rilevazione, scrive ancora il quotidiano, «misura innanzitutto notorietà e gradimento di alcuni potenziali candidati governatori. A partire da quelli di centrodestra». Qualche esempio? Il forzista Miccichè riscuote notorietà tra l’87 per cento dei siciliani, ma incassa un giudizio «negativo» dal 66 per cento di loro. Più o meno allineati a questo dato risultano Raffaele Stancanelli, di FdI, stimato dal 33 per cento di siciliani e il leghista Nino Minardo (32 per cento). Non va meglio al vulcanico Cateno De Luca, bocciato dal 64 per cento del campione. E Musumeci? Il sondaggio gli assegna un 48 per cento di gradimento, che ne fa il candidato più apprezzato del centrodestra. Ma la guerra dei sondaggi è solo all’inizio.

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