Senza gas russo l’economia italiana andrà a picco. Lo dice Putin? No, lo prevede la Commissione Ue
Le prospettive dell’economia italiana rimangono “soggette a pronunciati rischi al ribasso“. In particolare, “essendo l’Italia uno dei maggiori importatori di gas naturale russo tra i Paesi Ue, sarebbe gravemente colpita da improvvise interruzioni delle forniture”. No, non è propaganda russa, ma amara verità certificata dalla Commissione Europea, nelle previsioni economiche di primavera diffuse oggi. A dispetto del facile ottimismo di qualcuno che nel governo la faceva facile, sulle sanzioni alla Russia, come il ministro della Transizione ecologica Cingolani.
Anche Gentiloni ha scoperto che le sanzioni fanno male a noi
Se le forniture di gas dalla Russia dovessero essere tagliate, l’economia europea andrebbe incontro ad una “crescita negativa”, cioè andrebbe in recessione, conferma il commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni, presentando le previsioni economiche di primavera, in conferenza stampa a Bruxelles e analizzando le sanzioni alla Russia.
Le previsioni contengono un’analisi di scenari alternativi a quello di base, il quale assume che non si verifichino grossi problemi nelle forniture di energia dalla Russia: questi scenari simulano, spiega Gentiloni, “l’impatto di prezzi più elevati delle materie prime, come pure l’impatto di un taglio delle forniture di gas dalla Russia. In quest’ultimo scenario, più grave, i tassi di crescita del Pil sarebbero intorno a 2,5 punti e un punto percentuale al di sotto delle previsioni secondo lo scenario di base nel 2022 e 2023, rispettivamente, mentre l’inflazione aumenterebbe di 3 punti percentuali nel 2022 e di più di uno nel 2023, al di sopra delle stime dello scenario di base”. “In entrambi gli scenari – ha sottolineato – la crescita a un anno sarebbe in territorio negativo”.