Roma, è caos dai licei alle elementari: 50 studenti restano “senza scuola” e serpenti in giardino
Non c’è pace per le scuole romane. Alcuni studenti qualche giorno fa hanno avuto un’amara sorpresa. Come racconta La Repubblica, cinquanta studenti si erano iscritti al primo anno al liceo Vittoria Colonna ma ora hanno scoperto di non poter frequentare la scuola. La loro domanda d’ammissione era stata accettata dall’istituto, ma con una clausola: se non si fossero trovati ulteriori spazi per formare altre classi, la scuola avrebbe dovuto cancellare l’inserimento dei ragazzi.
Scuole romane, cinquanta studenti senza sede
In sostanza, è quanto è poi accaduto. «Contavamo su due aule della scuola accanto, ma purtroppo non siamo gli unici ad aver bisogno di spazi – spiega al quotidiano romano, Franca Ida Rossi, preside dell’istituto – Così abbiamo dovuto darne comunicazione alle famiglie». Le famiglie sono disorientate. La comunicazione della scuola «è arrivata tra giovedì e venerdì – spiega la mamma di un alunno – Siamo a metà maggio: come faccio, ora?». Forse il figlio alla fine sarà costretto a cambiare indirizzo di studi. «Parliamo di diverse centinaia di ragazzi», spiega al quotidiano, Mario Rusconi, presidente dell’Associazione nazionale presidi di Roma. «Le scuole – prosegue la preside Rossi – hanno davvero tanto bisogno di spazi: ci siamo interfacciati con le istituzioni, ma senza essere riusciti a trovare una soluzione per quei cinquanta alunni».
Il caso dei serpenti
Non c’è solo l’emergenza della mancanza di classi, sempre Repubblica ci racconta di un altro caso. Nel IX municipio il verde, si legge nel quotidiano, viene curato a macchia di leopardo. «”Le aree incolte e degradate sono diverse, tra queste ci sono i giardini delle scuole”, denunciano abitanti, comitati, genitori. Come quelli dell’istituto comprensivo Guglielmo Pallavicini al Torrino e il liceo scientifico statale Ettore Majorana a Mezzocammino. In entrambe nei giorni scorsi, come anticipato da Repubblica, sono stati ritrovati dei serpenti che, seppur innocui, hanno fatto andare su tutte le furie le famiglie. “Non ce l’abbiamo con gli animali – spiega un papà – ma siamo arrabbiati per il degrado nel quale i nostri figli si ritrovano inevitabilmente ogni giorno”».