Poliziotti uccisi, oltre all’assoluzione del killer arriva anche la beffa per i familiari: pagheranno le spese
La denuncia dei familiari dei poliziotti uccisi, Matteo Demenego e Pierluigi Rotta, è pesantissima. “Il killer è stato assolto. E adesso dobbiamo persino pagare tutte le spese per il processo. Nessuno ci risarcirà mai, né moralmente, né economicamente. La beffa nei confronti del mio ragazzo che è morto a trent’ anni per servire lo Stato è completa. Mi vergogno di essere italiano”, dice al Messaggero Fabio Demenego, padre del poliziotto romano ucciso il 4 ottobre del 2019 da Alejandro Augusto Meran nella Questura di Trieste insieme con il collega Pierluigi Rotta, non usa mezzi termini.
I poliziotti uccisi e il killer assolto perché incapace di intendere
Il killer dei poliziotti è stato assolto “per vizio totale di mente” e destinato a una Rems, una residenza sanitaria assistita per l’esecuzione delle misure di sicurezza. Una mazzata terribile per i familiari dei due agenti, uccisi da Alejandro Stephan Meran, il 4 ottobre del 2019. L’uomo, accompagnato dal fratello, quel giorno si trovava in Questura per rispondere del furto di uno scooter. Spaventato e alterato chiese di andare in bagno, quindi riuscì a impossessarsi della pistola d’ordinanza di Pierluigi Rotta, 34enne originario di Pozzuoli, e gli sparò tre volte. Poi fece fuoco quattro volte contro l’agente scelto Matteo Demenego, 31 anni originario di Velletri, intervenuto per soccorrere il collega. Successivamente sparò ancora e ferì altri agenti (sette i tentati omicidi nel capo di accusa) nel tentativo di fuga che finì a pochi passi dall’uscita della Questura.
La rabbia dei familiari delle vittime
“Quell’uomo ha sparato a sangue freddo e ha quasi ucciso anche altri poliziotti quella sera in Questura. Non c’è stata la giusta attenzione rispetto a un fatto e a una vicenda così importante. Questa pagina di non giustizia italiana, la definirei così, lascia l’amaro in bocca non solo a noi della famiglia, compresa la fidanzata di Matteo che è come una figlia adottiva, ma anche a tutte quelle donne e quegli uomini che indossano una divisa”, racconta al Messaggero Fabio Demenego,
Le lamentele sono tante e giustificate, per l’esito del processo, ma la beffa finale è quel pagamento delle spese. “Tra avvocati, periti di parte e perizie psichiatriche, senza contare i due anni di psicoterapia a cui ci stiamo sottoponendo perché ogni giorno il dolore si rinnova e non passa, più o meno abbiamo speso tra i 30 e i 35mila euro. Da quel 4 ottobre 2019 ho incontrato autorità, ministri, dirigenti, politici, tutti ci garantivano che si sarebbero spesi per quello che sembrava un esito scontato per l’omicidio di due agenti di polizia in servizio all’interno di una Questura. Ed ecco, invece, l’epilogo. Ora vogliamo essere lasciati in pace nel nostro dolore”.
L’interrogazione di Matteo Salvini
Una interrogazione urgente è stata presentata da Matteo Salvini ai ministri dell’Interno e della Giustizia: il leader della Lega vuole approfondire il caso dell’assoluzione del killer che il 4 ottobre 2019 uccise due poliziotti nella Questura di Trieste. Alejandro Augusto Meran aveva freddato due uomini in divisa: Matteo Demenego e Pierluigi Rotta. La famiglia di Demenego ha denunciato di essere stata costretta a pagare tutte le spese processuali per un valore di 35mila euro. Senza rimborsi da parte dello Stato. Una vicenda che Salvini ha definito “una vergogna insopportabile”.
Assolto perché extracomunitario.
Ma lo stato dov è?che vergogna.