Pacifici: «Bene le scuse di Putin su Hitler ma attenti alla propaganda, Israele ha un ruolo chiave»

6 Mag 2022 17:34 - di Stefania Campitelli

“Se lo scivolone lo avesse compiuto il ministro degli Esteri francese, va da sé che sarebbe intervenuto Macron. In una democrazia consolidata è costume che intervenga chi è di grado superiore. In questo caso, il fatto che le scuse siano arrivate, in tempi abbastanza veloci, da un despota che non usa guanti velluto quando deve reagire a chi lo critica, va visto con estremo interesse”. Così Riccardo Pacifici, ex capo della comunità ebraica di Roma, oggi membro del board dell’European Jewish Association. L’argomento è noto: le scuse ufficiali del presidente russo al primo ministro israeliano, Naftali Bennett. Dopo il fuor d’opera del ministero degli Esteri russo, Sergei Lavrov. Che, intervistato da Zona Bianca su Rete 4, ha parlato delle origini ebraiche di Hitler scatenando un putiferio.

Pacifici: importanti le scuse di Putin su Hitler

“Da quello che leggo, le scuse sono arrivate nell’ambito di una mediazione israeliana sull’evacuazione dei civili da Mariupol, dice Pacifici. Che trova questo aspetto “molto interessante” perché Israele, nello scenario, continua ad essere un mediatore tra le parti. Fatto per nulla scontato. “Perché Israele ha aderito ai 40 paesi del mondo libero che si stanno coordinando per gli aiuti all’Ucraina. Tutto ciò fa sperare in un meccanismo in cui ci sono ancora dialogo e speranza di mediazione. Per trovare una soluzione e pensare alla ricostruzione”. Ma non è tutto oro quello che luccica. “C’è un però la propaganda pianificata da Lavrov. Che – prosegue l’ex capo della comunità ebraica della Capitale – fa parte di un disegno molto più alto.  Che non riguarda solo il tema degli ebrei. Da italiano mi sono irritato”, spiega Pacifici. Facendo riferimento al passaggio dell’intervista in cui il capo della diplomazia russa si è detto “sorpreso” di vedere l’Italia in prima fila contro Mosca.

“Il filo-putiniani vengano allo scoperto”

“Mi preoccupa il rimprovero fatto agli italiani, Lavrov ci ha mandato a dire che probabilmente c’erano altri accordi fatti in passato. Con governi precedenti o chissà chi”. Bisognerebbe preoccuparci di quelli che, in Italia, nicchiano sulla propaganda filo-putiniana. I filo-putiniani  vengano allo scoperto – incalza –  per capire se abbiamo un problema in casa. Le democrazie si destabilizzano anche con i luoghi comuni e le narrazioni. Tra cui la propaganda su Zelensky e le origini ebraiche di Hitler. Tutto ciò aiuta a fomentare l’odio sociale nelle nostre democrazie”. Putin, dice ancora Pacifici, dovrebbe chiedere scusa non solo a Bennet. Ma anche ai leader delle comunità ebraiche di tutto il mondo. Perché le parole di Lavrov hanno offeso non solo i cittadini di Israele, ma tutti gli ebrei del mondo”.

Israele gioca una partita molto delicata

“Israele si gioca una partita molto delicata. A differenza dell’Italia o di altri paesi europei, che non sono in guerra con nessuno, Israele lotta per la propria sopravvivenza”. Per Pacifici è una partita che non si può giudicare con “il metro delle nostre democrazie che vivono in tranquillità”. Infine ricorda che Israele è un “Paese russofono, che ci piaccia o no. Ai suoi confini ci sono militari russi ed è alleato fedele dell’America”.

 

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