Nucleare iraniano: bloccato a Francoforte il capo dei negoziatori Ue, Enrique Mora
Enrique Mora, capo dei negoziatori dell’Unione europea per il programma nucleare iraniano, il Joint Comprehensive Plan of Action, ha denunciato su Twitter di essere stato trattenuto dalla polizia tedesca a Francoforte mentre era di ritorno da Teheran ed era diretto a Bruxelles.
Un fermo ”senza spiegazioni”, ha detto Mora, ora rilasciato e al quale è stato perfino sequestrato il telefono cellulare e il passaporto.
”Trattenuto dalla polizia tedesca all’aeroporto di Francoforte mentre ero diretto a Bruxelles, di ritorno da Teheran. Non una sola spiegazione”, ha spiegato su Twitter Enrique Mora ricordando di essere ”un funzionario della Ue in missione ufficiale” e di essere ”in possesso di un passaporto diplomatico spagnolo”.
In un secondo post su Twitter, Enrique Mora ha spiegato di essere stato ”rilasciato insieme ai miei due colleghi, l’ambasciatore dell’Ue presso l’Onu a Vienna e il capo della task force del Seae , (il Servizio europeo per l’azione esterna, ndr) per l’Iran”.
“Siamo stati tenuti separati” e c’è stato il ”rifiuto di fornire qualsiasi spiegazione per quella che sembra una violazione della Convenzione di Vienna”.
Le reazioni al tweet di Enrique Mora non si sono fatte attendere. E c’è chi ha suggerito al capo dei negoziatori dell’Unione europea per il programma nucleare iraniano di chiedere spiegazioni al Mossad, il servizio segreto israeliano.
Karin Kneissl, ex-ministro degli Esteri austriaca, ha ricordato a Enrique Mora su Twitter come anche a lei, quand’era ministro, capitò una situazione simile. E proprio all’aeroporto di Francoforte.
“Ho vissuto io stessa una situazione strana all’aeroporto di Francoforte viaggiando come ministro degli Affari Esteri nel 2018 – rivela Karin Kneissl. – Volevano una lettera che dimostrasse che ero davvero un funzionario del governo. A quanto pare la situazione è solo peggiorata”.
“L’Ue deve inviare urgentemente una missione di addestramento della polizia all’aeroporto di Francoforte, per monitoraggio, tutoraggio e consulenza”, ha aggiunto l’ex-ambasciatore olandese Kees Klompenhouwer.