Mascherine, affondo di Bassetti: «Talebanismo italico, fungono più da ansiolitico che da protezione»

3 Mag 2022 15:42 - di Mia Fenice
Bassetti

Nuovo affondo dell’infettivologo Matteo Bassetti sull’uso della mascherina. Dal primo maggio sono cambiate le regole sull’utilizzo delle mascherine in pubblico: almeno fino al prossimo 15 giugno sarà ancora obbligatorio indossarle sui mezzi pubblici, a scuola, nei cinema e nei teatri al chiuso, e agli eventi sportivi nei palazzetti. Non sono invece più obbligatorie per accedere al bar e al ristorante, in tutti i negozi (compresi i supermercati) e nella maggior parte dei posti di lavoro pubblici o privati, dove rimane comunque una raccomandazione a usarle.

Bassetti contro il “talebanismo italico sulla mascherina”

«Il talebanismo italico sulla mascherina in ogni caso – ha scritto Bassetti  in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook – non ci ha evitato di essere uno dei paesi europei con il maggior numero di contagi. La mascherina è ormai una sorta di coperta di Linus che funge più da ansiolitico che non da reale dispositivo di protezione individuale. Se qualcuno sa cosa vuol dire…».

Bassetti: «Errata comunicazione su mascherine e vaccini»

L’infettivologo dell’ospedale San Martino di Genova ha poi osservato: «Guardandomi in giro per strada e nei negozi mi rendo conto di quale errata comunicazione si sia fatta in Italia su mascherine e vaccini». «La mascherina – ha aggiunto Bassetti – è oggi vista come il miglior mezzo per difenderci dal Covid, anche da quegli anziani o persone fragili, che hanno deciso di non fare il booster o la quarta dose. Dicono “la mascherina mi protegge dal contagio, il vaccino no”. Ma vi rendete conto di cosa siamo riusciti a creare in Italia? Chi è il responsabile di tutto questo? Sono messaggi molto sbagliati».

«Torniamo a vivere solo grazie al vaccino»

Bassetti ci tiene a sottolineare che «solo grazie al vaccino oggi torniamo a vivere e chi si contagia da vaccinato tripla dose fa una forma più o meno leggera, ma (salvo qualche eccezione) non si ammala in maniera grave. Come faremo a settembre/ottobre a convincere la gente a fare il richiamo se il messaggio (sbagliato) che è passato, è stato “mettetevi la mascherina che vi salvate la vita?”».

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