Le mamme senza lavoro gridano vendetta. Rauti a Draghi: “Hai fatto solo propaganda sulla famiglia”

7 Mag 2022 12:48 - di Angelica Orlandi
Draghi

“Come riporta il settimo rapporto di Save the Children “Le equilibriste: la maternità in Italia 2022” 4 madri su 10 sono costrette a lasciare il lavoro perché non riescono a conciliarlo con gli impegni della maternità per la carenza di servizi” Isabella Rauti, senatrice di FdI si sofferma sulla relazione che ha fatto scalpore. La Festa della mamma è amara. Quest’anno più di altri anni “È un dato che deve far riflettere. Il Pnrr poteva essere un’occasione importante – riflette la Rauti- ma si è rivelata un’opportunità sprecata. Perché la natalità e la famiglia non sono, a differenza di quello che aveva chiesto Fratelli d’Italia, missioni specifiche del Recovery Plan. Anche il Family Act e l’assegno unico universale per i figli non comportano una reale inversione di tendenza; e, senza la revisione della misura dell’Isee, perdurano le discriminazioni”.

Isabella Rauti a Draghi: “Solo propaganda su famiglia e natalità”

Isabella Rauti smaschera i “finti” sostegni alla maternità del governo Draghi. Misure mai strutturali, inutili alla fine. Le donne mamme costrette a lasciare il lavoro gridano vendetta. “Il governo, su temi cruciali come la maternità, la famiglia e la demografia, ha fatto più propaganda che azioni concrete. Il Dipartimento Pari Opportunità, Famiglia e Valori non negoziabili di Fratelli d’Italia rilancia le sue proposte per favorire l’occupazione femminile e incentivarne la stabilizzazione; sostenere le imprese che assumono donne; aumentare l’indennità delle lavoratrici madri e tutelare la maternità per lavoratrici atipiche, autonome e partite IVA; incrementare il numero degli asili nido sul territorio (e anche nei luoghi di lavoro)”.

Rauti: “Il Pnrr è stata un’iccasione sprecata”

Le modalità di lavoro sono essenziali per non escludere le donne,  prosegue Rauti: “Estendere l’orario diurno e prevederne l’apertura estiva; così come continuiamo a chiedere la riduzione al 5% dell’aliquota Iva sui prodotti della prima infanzia. In un momento storico in cui l’Italia ha raggiunto il suo record negativo demografico, chiediamo un salto di qualità nell’azione politica del governo e nello stesso confronto politico sui temi della famiglia e della natalità. Il tutto nella convinzione che sostenere le donne che vogliono essere madri e riconoscere il valore sociale della maternità sia l’unico modo per combattere la crisi economica e sociale”.

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