La moglie di Delle Chiaie annuncia querela: “Sciacallaggio su un morto, ‘Report’ non è giornalismo”

24 Mag 2022 17:24 - di Angelica Orlandi
Delle Chiaie

Quello che ho visto ieri non è giornalismo, è una forma di sciacallaggio su una persona che non solo è stata prosciolta da qualsiasi imputazione che ha avuto nel corso degli anni, dopo essersi fatto 17 anni di latitanza e 2 di galera; ma che oggi non c’è più e che non è in grado di difendersi. Si permettono di inserirlo in uno scenario incredibile: dopo quanti anni scoprono che Delle Chiaie era a Capaci, che addirittura ha dettato la strategia delle stragi? E’ una follia, non c’è altra spiegazione“. Carola Delle Chiaie, moglie di Stefano Delle Chiaie, fondatore di Avanguardia Nazionale morto a Roma il 12 settembre 2019, commenta con molta durezza con l’Adnkronos quanto emerso dalla puntata di Report. La “pista nera” dietro la strage di Capaci, i contatti con la massoneria, il pentito Lo Cicero: gli ingredienti di un “film” – come li definisce la moglie di Delle Chiaie- ci sono tutti.

La moglie di Stefano delle Chiaie: sciacallaggio su una persona morta

Nella trasmissione si sosteneva la sovrapposizione della destra eversiva alla mafia e, nello specifico, un ruolo ben definito, anzi decisivo, di Delle Chiaie nell’attentato al giudice Giovanni Falcone. Ebbene, la notizia veicolata da Report si è rivelata una bufala, come attestato dalla Procura di Caltanissetta e rilevato in mattinata da queste colonne:  il collaboratore di giustizia Alberto Lo Cicero, “sia nel corso delle conversazioni intercettate, che nel corso degli interrogatori da lui resi, al Pubblico iMinistero e ai Carabinieri, non fa alcuna menzione di Stefano Delle Chiaie” ha detto tra le altre coseil Procuratore di Caltanissetta. Carola Delle Chiaie sta meditando pertanto di adire le vie legali, è furibonda: “Che vogliano coprire la pista dell’oro di Mosca che sta uscendo e a cui mai è stato dato seguito? E’ una contrapposizione? – si chiede- .- Non hanno considerato, però, che Stefano Delle Chiaie ha una moglie, che prima ancora è stata sua militante, che non permette queste cose. Non solo per il suo onore ma per il mio e per il nostr;, di tutti quelli che hanno militato in una formazione che si può accusare di tante cose, ma non di connessioni con gentaccia come la mafia e tanto meno con la Massoneria, che mio marito detestava come poche altre cose”.

Report, Carola Delle Chiaie: “Mi auguro di trovare estremi per una querela”

Definisce quanto si è visto in tv una “pagliacciata”: “Hanno inventato connivenze con Licio Gelli, addirittura un numero di telefono che il suo avvocato per fortuna ha trovato nel processo di Bologna. Cose smentite in sede processuali oggi ritirate fuori. Report, a mio avviso, non è un programma serio, così come chi si è prestato alla pagliacciata di ieri: mi auguro di trovare gli estremi per una querela”. E ha concluso così: ‘Bastardi senza onore’, li avrebbe definiti Stefano. Perché si può anche essere schierati come giornalisti, ma mai senza onestà intellettuale. Quello che hanno raccontato – conclude la vedova Delle Chiaie – è un film: non ci sono prove o indizi che documentino la presenza a Capaci di mio marito. Se non mi fossi arrabbiata, sentendomi io colpita in prima persona nella doppia veste di moglie e militante, ci sarebbe stato solo da ridere”.

Tilgher: “Linciaggio sistematico”

Sul caso è intervenuto Adriano Tilgher, tra i fondatori di Avanguardia nazionale. “Mi sono rifiutato di vedere Report, serve solo a farsi del male. Sono cose talmente false, campate in aria, idiote anche come sono montate, che chi ci casca può essere solo deficiente. Ho visto l’anteprima e  mi è bastata e avanzata: perché sono cose fuori da qualsiasi dimensione, falsità megagalattiche. Ci sarebbe da ridere se non fosse un linciaggio sistematico, soprattutto di una persona che è morta“. (Foto dall’archivio Ansa).

 

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