La gag muta della Meloni sulle “camicie nere” è già cult sui social. A sinistra si rosica (video)

2 Mag 2022 12:40 - di Riccardo Angelini
Meloni gag

Giorgia Meloni come Gigi Proietti. Il paragone non è nostro ma del Foglio. Nel discorso di chiusura della conferenza programmatica di FdI risponde con una mimica di trenta secondi a chi tira ancora fuori l’accusa di fascismo. Lo fa bene. Strappa applausi e risate. “Scusi, quella maglietta scura è un omaggio alle camicie nere?”. Meloni allarga le braccia, strabuzza gli occhi, si mette le mani in testa, agita le mani unite come a dire: “Ma de che?”. Esprime stupore, sconcerto, sarcasmo.

Il web si impadronisce della sua gestualità e ne fa un tormentone. Era già successo, quando a piazza del Popolo aveva urlato: “Io sono Giorgia, sono una donna, sono una madre, sono cristiana“. Una headline efficace che per mesi ha tenuto banco in rete, mantenendo i riflettori puntati sulla leader di FdI.

Ecco come Il Foglio commenta la performance di Giorgia Meloni sul palco del Mico: “Del discorso di Meloni – entrata sul palco sventolando una bandiera italiana in versione Marianne nostrana – colpiscono però alcuni aspetti. Legati fra loro nella semantica. Il primo è quello teatrale che già impazza sui social. Trenta secondi da mimo, senza parlare, solo gestualità, per esprimere sdegno contro “i giornalisti che ci fermano per chiederci perché il vestito nero?”. Una scena, in dodicesimi, degna di Gigi Proietti, A me gli occhi, please.  Un pezzo preparato con dovizia di attenzioni.  Un momento che ha fatto ridere i 5 mila del MiCo (a proposito, costo dell’evento: poco meno di 200mila euro). I gesti, i silenzi, le parole sussurrate lontane dal microfono per mandare a quel paese chi ancora li indica come i pronipotini del Duce”.

Ma c’è anche chi disperatamente si aggrappa proprio a quella mimica per dire che il delegato interrogato sulla maglietta scura omaggio alle camicie nere poteva dire “no” e non l’ha detto. E anche a lui va rivolto l’interrigativo retorico usato da meloni: “Ma vi rendete conto di quanto siete lunari? Vi rendete conto che vi rendete ridicoli?”.

 

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