Foibe, boicottaggio rosso del libro di Zecchi. Lo scrittore: “Ignoranti. Imbecille chi gli dà corda”

11 Mag 2022 9:20 - di Gabriele Alberti
Foibe Zecchi

Ennesimo boicottaggio della memoria delle foibe, ennesima vergogna. Accade a Milano dove l’odio rosso si abbatte sul libro di Stefano Zecchi per Ferrogallico. I negazionisti in servizio permanente effettivo in una nota firmata dalla federazione milanese di Rifondazione Comunista, hanno chiesto di vietare la presentazione del libro a fumetti “Una vita per Pola” dello scrittore e docente in programma venerdì in Comune a Milano. A organizzarlo è il Comitato 10 febbraio. Il libro narra la storia di una famiglia istriana. Tanto basta per scatenare le ire del più becero sinistrume.

Foibe, Rifondazione Comunista dà l’altolà al sindaco Sala

Con queste parole i negazionisti di Rifondazione Comunista hanno aizzato la canea: «L’antifascismo non è un valore che si possa utilizzare a fasi alterne o per operazioni elettorali. Il sindaco Sala dovrebbe dimostrare coi fatti quello che spesso proclama a parole e revocare lo spazio a chi fa della propaganda fascista e del revisionismo storico la sua bandiera». Poi, nel più classico stile comunista,  fanno nomi e cognomi delle persone che saranno presenti all’evento da additare alla comune riprovazione. Riescono a storpiare pure i nomi, annota Libero oggiin edicola: “il cantautore identitario Federico Goglio, in arte Skoll, diventa Foglio; mentre Norma Cossetto diventa Corsetto.

Foibe, Stefano Zecchi: “Qualcuno vuole inventarsi la propria storia”

“A editare l’opera – si legge nel testo livoroso e fazioso- è la casa editrice di estrema destra Ferrogallico, un marchio specializzato nella produzione di fumetti sul revisionismo storico come nel caso di Foiba Rossa sulla controversa storia di Norma Corsetto”. “Controversa”, un aggettivo che grida vendetta. E concludono: «Chiediamo al sindaco Beppe Sala, pochi giorni fa sul palco del 25 aprile come mai il Comune abbia concesso la sala Alessi a tali personaggi». Beppe Sala e la sua giunta hanno risposto picche. Stefano  Zecchi ringrazia,  ma da profondo conoscitore della tragedia delle foibe e dell’esilio a cui ha dedicato romanzi indimenticabili, commenta duramente:

Foibe, Zecchi: “Provocazioni comuniste sconcertanti”

“L’ideologia che sta dietro queste provocazioni comuniste è sconcertante», si sfoga lo scrittore dalle colonne del quotidiano di Sallusti. “Ho molto apprezzato l’apertura dell’amministrazione perché dimostra che la democrazia è sempre confronto sulle idee, sui valori e sulla verità della storia. In questo fumetto ho cercato di mostrare al di là della politica la sofferenza delle persone che vivevano in quelle terre, raccontando la storia di un bambino che perde gli affetti più importanti. È una storia famigliare”.

Ennesimo oltraggio alla memoria

Il vento negazionista sulle foibe è impetuoso dalle parti della sinistra più becera e “ignorante”, che tra la tragedia degli italiani infoibati dai partigiani comunisti come un’invenzione di stampo fascista.  Zecchi ricorda bene come andarono le cose quando la sola Rifondazione Comunista nel 2004 votò contro la legge che istituì il Giorno del ricordo, da celebrare ogni 10 febbraio. Zecchi è furibondo e incredutolo: «Se qualcuno vuole inventarsi la propria storia affari suoi e degli imbecilli che gli danno corda». «Le bugie hanno il sapore dell’antifascismo militante. È l’ignoranza che acceca e oltraggia la memoria dei martiri infoibati», dichiara Zecchi.

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