Fitto (Ecr-FdI) a Strasburgo: “La guerra ha cambiato tutto, serve un Fondo tipo Brexit”

4 Mag 2022 19:52 - di Alessandra Danieli

“Ribadiamo il nostro pieno sostegno a tutte le azioni e alle misure necessarie per contrastare e mettere fine all’aggressione russa. Ma il conflitto, e le sue conseguenze economiche, hanno fortemente ridimensionato le prospettive di crescita”. Così Raffaele Fitto, copresidente dell’eurogruppo Ecr-Fratelli d’Italia.

Fitto: sì alle sanzioni ma pensiamo alle ricadute

“Il costo dell’energia e delle materie prime è cresciuto in maniera esponenziale, con costi insostenibili per famiglie e imprese”, ha detto il parlamentare europeo intervento in Plenaria a Strasburgo nel dibattito con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

La guerra richiede risposte nuove

“La guerra è un evento altrettanto straordinario quanto la crisi pandemica che abbiamo dovuto affrontare in questi due anni. Che richiede risposte altrettanto straordinarie ed incisive”. Fitto ha ribadito, a nome del gruppo dei conservatori e riformisti europei, che è necessario procedere speditamente e senza indugiare. “Questo è il momento di scelte chiare e diverse rispetto al passato. A partire dalle regole della governance economica. Da mesi chiediamo che la Commissione faccia la sua proposta per una riforma del Patto di stabilità. Che, pur nel rispetto della sostenibilità dei conti pubblici, favorisca politiche di bilancio più flessibili e in grado di garantire investimenti e crescita”.

Subito un nuovo Fondo sul modello Brexit

Il copresidente del gruppo Ecr-FdI ha illustrato due proposte “che riteniamo urgenti e fondamentali. E sulle quali spero si possa aprire una riflessione seria. La prima è l’istituzione di un Fondo sul modello di quello attuato per la Brexit. Che coinvolga i settori ed i paesi maggiormente coinvolti dalle sanzioni. La seconda riguarda l’apertura di un dialogo con i diversi governi per ridiscutere in base all’articolo 21 del Regolamento del RRF obiettivi e priorità dei piani nazionali di ripresa e resilienza. Quello che era valido un anno fa – ha concluso – non è valido oggi”.

 

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