Biden: non invieremo missili a medio raggio a Kiev. Prima crepa nell’asse con Zelensky
31 Mag 2022 8:13 - di Redazione
Dunque Washington non invierà a Kiev sistemi missilistici a medio raggio che possano raggiungere il territorio russo. E il messaggio è considerato «inatteso e compromettente» negli ambienti governativi vicini a Volodymyr Zelensky. A Kiev la convinzione era tutt’altra, e cioè che l’arrivo di armi più potenti, chieste a gran voce dal presidente ucraino, fosse imminente.
Invece ora questa mossa di Biden “rischia – affermano alla Stampa fonti di Kiev – di agevolare l’opera di sfondamento degli “invasori” russi a danno della resistenza ucraina. Nei giorni scorsi era rimbalzata la notizia che la Casa Bianca stava preparando un nuovo pacchetto di aiuti militari che avrebbe incluso anche sistemi di missili a medio/lungo raggio. Si tratta del Multiple Launch Rocket System (Mlrs) e dell’High Mobility Artillery Rocket System, noto anche come Himars, una versione più leggera del primo ma capace di essere armata con lo stesso tipo di munizioni. Entrambi i sistemi possono lanciare da piattaforme di terra e navali oltre che da veicoli mobili, raffiche di razzi con una gittata sino a 300 chilometri contro bersagli terrestri. Ben oltre quindi gli obici Howitzer forniti finora, che hanno una gittata massima di 25 chilometri”.
Ma la Casa Bianca ha bloccato l’invio. E se Kiev non l’ha presa bene, da Mosca la reazione è ben diversa. Arriva un cauto apprezzamento. «Una decisione ragionevole», ha osservato il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitri Medvedev, ricordando che in caso di attacchi alle sue città la Russia colpirebbe i centri «decisionali criminali», alcuni dei quali sono «ben lontani da Kiev».