Bertolini: Zelensky ha capito che la concessione della no-fly zone sarebbe un atto di guerra
Secondo il generale Marco Bertolini, ex-comandante del Coi è responsabile del Dipartimento Difesa di Fratelli d’Italia, Zelensky ha capito che la concessione della no-fly zone che ha chiesto finora con tanta insistenza rappresenterebbe un atto di guerra e, per questo, non viene concessa.
“Il presidente ucraino non chiede più la no fly zone perché si è reso conto probabilmente che non c’è la volontà di concederla – ragiona Bertolini parlando con Adnkronos. – Perché sarebbe un atto di guerra inequivocabile far partecipare delle forze armate della Nato o dei paesi membri della Nato nello spazio aereo ucraino“.
“Sarebbe una dichiarazione di guerra e quindi è chiaro che la richiesta non può essere accettata e credo che Zelensky se ne sia reso conto”, ha ribadito Bertolini.
“Invece gli aiuti in armamenti di terra e sistemi antiaereo a terra rappresentano altrettanto un segnale di ostilità importante da parte dei paesi della Nato, ma – ha spiegato Bertolini – con un impatto inferiore rispetto a quello di una presenza di aerei Nato che volano sopra l’Ucraina” per garantire la no-fly zone.