Armi chimiche: i russi accusano Pfizer e Moderna, i colossi Usa che hanno il monopolio dei vaccini Covid

11 Mag 2022 20:13 - di Lucio Meo

Anche Pfizer e Moderna sarebbero “coinvolte nell’attività biologico-militare degli Usa sul territorio ucraino“. Sono le parole di Igor Kirillov, il capo delle Forze armate russe per la Difesa chimica, biologica e radioattiva, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa russa Tass. Dopo aver parlato diffusamente, nelle scorse settimane, dell’esistenza di laboratori biologici in tutto il Paese in cui verrebbero, a suo dire, create delle armi biologiche, la Russia torna dunque a parlarne nominando alcuni dei più importanti colossi farmaceutici del mondo.

Armi chimiche, la Russia accusa Pfizer e Moderna

Secondo Kirillov, “le società farmaceutiche Pfizer, Moderna, Merck e Gilead, che collabora con l’esercito americano, sono coinvolte in questo schema”. Per il militare, “gli ideologi dell’attività biologico-militare sul territorio ucraino sono gli esponenti del partito democratico Usa”. Le agenzie governative ucraine nasconderebbero la conduzione “di studi sul campo e prove cliniche e forniscono i biomateriali necessari”, mentre l’Ucraina diventa “un banco di prova per i paesi occidentali nel creare i componenti delle armi biologiche e testare i nuovi modelli dei prodotti farmaceutici”, dice Kirillov.

L’uso di armi chimiche è bandito ai sensi della Convenzione sulle armi chimiche (Cwc) entrata in vigore il 29 aprile del 1997 e attuata dall’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opcw), ente di cui fanno parte 193 Stati. L’obiettivo dell’Opcw è vietare “l’uso, lo sviluppo, la produzione, lo stoccaggio e il trasferimento su larga scala di armi chimiche e dei loro precursori”

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