Vinitaly, l’azienda Banfi (Brunello): “La guerra ci danneggia. Prezzi stellari anche per imbottigliare”
La casa vinicola Banfi, uno dei marchi più prestigiosi del Brunello di Montalcino, sta vivendo, come altre, molti problemi connessi al conflitto russo-ucraino. Come tante altre aziende produttrici nel campo enologico e della ristorazione. “Le conseguenze legate alla guerra non sono legate tanto al fatturato diretto delle vendite di vino in Russi. Il mercato è abbastanza fermo. Quanto a quello che comporta una situazione del genere. Dal completo cambiamento degli equilibri geopolitici all’approvvigionamento delle materie prime. Ad esempio, non si trova più legno e cominciano a mancare le bottiglie”. Parola di Enrico Viglierchio, direttore generale di Banfi, durante un colloquio con Adnkronos a Vinitaly.
Azienda vinicola Banfi: la guerra ci ha spiazzato
“Inoltre, su molte forniture ci sono dei grossissimi problemi logistici. E – prosegue Viglierco – stiamo registrando aumenti dal 30 al 50% sul 2021 su tutti i prodotti di packaging. Dalla bottiglia al tappo, dalla capsula ai cartoni. Banfi viene da un 2020 che è stato un anno da dimenticare. Anche perché in azienda abbiamo un grande settore legato all’ospitalità. Poi nella seconda metà del 2021 c’è stata una grossa ripartenza. Ma quest’anno ci sono tante incognite legate alla guerra. Tanto che forse – spiega il manager – dobbiamo spostare il programma di imbottigliamento di un vino. Perché ne stiamo vendendo troppo e non consegnano le bottiglie”. Una beffa: extra-produzione e problemi di ‘impacchettamento’.
Energia, bollette raddoppiate dal 2021
Difficoltà che si sommano al caro energia, ovviamente. Che pesa non poco visto che tutte le cantine devono condizionare gli ambienti. E in certe fasi dell’anno, è importante il controllo attento delle temperature. “Il costo energetico è raddoppiato”, conclude il direttore della casa vinicola Banfi. “Se guardiamo la bolletta del primo trimestre 2022 e primo trimestre 2021 è esattamente il doppio a parità di consumo”. Più ottimista Cristina Mariani May, proprietaria e ceo di Banfi. “La ripartenza di Vinitaly, dopo due anni di blocco totale, è andata abbastanza bene per la cantina. Con una buona presenza del trade italiano. E di buona parte del trade europeo. Ma, rispetto alle edizioni passate manca una buona parte dei mercati asiatici, dell’est europeo. Nnaturalmente la Russia, e anche i mercati del Centro America e del Sud America“.