Un altro caso Floyd negli Usa. Ma in Italia, per non disturbare Biden, la notizia passa quasi sotto traccia
Un video di tre minuti inchioda ancora una volta la polizia Usa alle proprie responsabilità: il video racconta l’ennesimo omicidio di un afroamericano. Il fatto è avvenuto lo scorso 4 aprile in Michigan. Le immagini sono state diffuse solo ora dalla polizia. Nel video si vedono l’agente e la vittima ingaggiare una breve colluttazione. Poi il poliziotto, proprio mentre era inginocchiato sulla schiena dell’uomo che era già a terra e a pancia in giù, estrae la pistola e gli spara uccidendolo. La vittima si chiamava Patrick Loyola, 26 anni, si era dato alla fuga per evitare un controllo stradale.
Il dipartimento di polizia afferma che la sparatoria mortale è avvenuta dopo una lunga lotta ma la famiglia di Lyoya ha però contestato la ricostruzione della polizia. Alla Cnn, un portavoce della famiglia ha detto di aver visto il video della sparatoria e ha aggiunto che il 26enne è stato ucciso “in stile esecuzione”. La polizia ha dichiarato che né i video né l’audio sono stati modificati, ma alcune immagini sono state oscurate o sfocate per garantire la privacy.
La memoria non può che tornare al maggio 2020 quando morì, in circostanze analoghe, un altro afroamericano, George Floyd. All’epoca la notizia fu accolta con un can can mediatico che portò anche in Italia a mobilitare le piazze in nome dell’antirazzismo, nonostante la pandemia. Oggi la notizia passa quasi sotto traccia. Evidentemente perché alla Casa Bianca non c’è più il “mostro” Trump da demonizzare. Eppure, proprio come avvenne per Floyd, in diverse città statunitensi il movimento Black Lives Matter sta animando le strade chiedendo giustizia. Ma il presidente è oggi Joe Biden. E questo, evidentemente, fa la differenza sul risalto da dare alla notizia.