Termovalorizzatore, Gualtieri assediato. Sinistra green e Cgil furiose: «Gli faremo cambiare idea»

22 Apr 2022 9:19 - di Sara De Vico

L’annuncio a sorpresa del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, è stato un boomerang. Il progetto di un nuovo termovalorizzatore ha spiazzato tutti. Ha disorientato i fedelissimi, fatto infuriare l’area verde della sinistra romana. Ma soprattutto rischia di provocare l’azzeramento dei rapporti con la Cgil. Che in autunno aveva sostenuto senza se e senza ma la candidatura dell’ex ministro dem. A 48 ore dal consiglio straordinario di mercoledì mattina, per il primo cittadino è tempesta.

Termovalorizzatore, il boomerang di Gualtieri

Top secret sulla sede, ma sembra sarà Santa Palomba, sull’Ardeatina, a ridosso con il comune di Pomezia. Una zona industriale già setacciata da Virginia Raggi. “Dopo un’attenta e approfondita valutazione delle tecnologie disponibili”, ha detto Gualtieri nell’Aula Giulio Cesare, “abbiamo deciso di dotarci di un nuovo impianto. Per la valorizzazione energetica dei rifiuti. Che produca calore ed energia”. Una struttura da 600mila tonnellate. A gestire l’operazione sarà Maurizio Pucci. A lui, manager Ama ed ex assessore ai Lavori pubblici, il sindaco aveva affidato le redini della municipalizzata. E poi il piano straordinario di pulizia della città. Da ieri sarà lui a  guidare la nuova struttura. Si chiama Progetto Giubileo 2025-Pnrr-Nuovi impianti. Gualtieri quindi è pronto a usare i poteri da commissario dell’Anno Santo per accorciare i tempi burocratici.

Sinistra ecologista sul piede di guerra: non sapevamo nulla

La decisione è stata mal digerita anche dai favorevoli. Per il metodo ‘autoritario’ del sindaco. “Il Piano regionale dei rifiuti è stato discusso dalla direzione regionale del Pd e poi in aula. Qui è stato tutto deciso senza confronto. Carramba! Gualtieri come Marino? Serve un confronto”, si sfoga una consigliera. I dem parlano di ‘caserma’. Nessuno era al corrente. Al massimo si parlava di una possibile discarica di servizio. Anche in Regione Lazio c’è fibrillazione. “Il termovalorizzatore annunciato dal sindaco Gualtieri ha già raggiunto il suo primo obiettivo Quello di mandare in frantumi la Giunta Zingaretti”, è il commento di Fratelli d’Italia dalla Pisana. “Basta leggere le dichiarazioni della assessore Lombardi e di altri esponenti, per chiedersi se ancora esiste una maggioranza in Regione Lazio”.

La Cgil: gli faremo cambiare idea

Gualtieri si difende come può. “Tutte le capitali europee e quasi tutte le grandi città italiane hanno un termovalorizzatore tra gli altri impianti. Roma deve spendere il triplo di Milano per il trattamento dei rifiuti. E  sottrarli così alla raccolta che è di cattiva qualità perché ci sono meno soldi per pulire le strade e raccogliere i rifiuti’. Poi assicura (in ritardo) il massimo confronto. ‘Il sindacato promette di far cambiare idea al primo cittadino. Con le buone o con le cattive. Natale Di Cola, segretario di Roma e del Lazio, è furioso. “Se si fanno proposte non contenute nei programmi elettorali e si annunciano direttamente in consiglio comunale, allora si consuma uno strappo con la città”. Stessa linea i consiglieri di Sinistra civica ecologista Alessandro Luparelli e Michela Cicculli. Nando Bonessio, di Europa Verde, non ci sta. “Sono 30 anni che mi occupo di ambiente. In aula mi sentivo un fenomeno. Io a braccio e gli altri due paginette a testa. Non esistono impianti del genere che non producano anidride carbonica”.

In consiglio manca il numero legale

E poi per realizzare quello di Copenhagen ci sono voluti 9 anni, dicono i più esperti. “Questa non è economia circolare. Faremo di tutto per aprire un confronto”. La temperatura in Campidoglio è alle stelle. Ieri è mancato il numero legale quattro volte. Tutti malati? Gualtieri nega come un bambino trovato a mangiare di nascosto la nutella. Il termovalorizzatore non c’entra.

 

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