Rai, stato di agitazione al Tg2: la striscia affidata a Damilano è in concorrenza con noi

9 Apr 2022 13:25 - di Redazione
Damilano

L’assegnazione di un programma in prima serata Rai ad un esterno, cioè l’ex direttore dell’Espresso Marco Damilano, ha provocato un terremoto in Rai.

L’assemblea del Tg2 ha stilato un comunicato di fuoco. I redattori respingono “con forza la scelta dell’azienda di mandare in onda una striscia di informazione su Rai 3 alle 20.35. Affidata, peraltro, ad un giornalista esterno alla Rai, Marco Damilano, in contemporanea all’ inizio del Tg2 serale”.

L’assemblea “proclama all’unanimità da subito uno stato di agitazione permanente con modalità da definire”. E “dà mandato al Cdr di chiedere un incontro urgente alla direzione d’azienda” e “programmare una serie di azioni di protesta fino ad un pacchetto di tre giorni di sciopero”.

“Da viale Mazzini – si legge nel documento approvato ieri all’unanimità dall’assemblea dei giornalisti della testata – la redazione del Tg2 si sarebbe aspettata un rafforzamento del traino che il Tg2 chiede da tempo. E non una concorrenza interna che contraddice la missione aziendale di valorizzare e razionalizzare tutti i prodotti del servizio pubblico”.

Anche l’UsigRai, il sindacato dei giornalisti del servizio pubblico, nei giorni scorsi aveva attaccato la decisione dell’ad Fuortes di affidare una striscia informativa quotidiana a Damilano. «In un momento in cui l’ad Carlo Fuortes chiede sacrifici agli interni, ci sembra paradossale che all’improvviso ci siano i soldi per pagare l’ex direttore de L’Espresso, che è un giornalista esterno, quindi con un aggravio di costi per l’azienda – scrive il sindacato interno -. Non si comprende inoltre la logica di sovrapposizione di palinsesto della striscia di informazione prevista alle 20:35 su Raitre, con il Tg2 che va in onda allo stesso orario».

Nei giorni scorsi Daniela Santanchè aveva annunciato una interrogazione di Fratelli d’Italia in Vigilanza. “Pretendiamo dall’azienda risposte chiare: come è possibile che con una platea di 2mila giornalisti che lavorano in Rai sia stato necessario attingere ad esterni? Nessuno aveva le capacità per condurre una striscia informativa quotidiana? Inoltre, in base a quale logica si è deciso di assumere un giornalista che lavora per una rete concorrente della Rai? E infine, come è stato possibile affidare a un esterno un programma che andrà a fare diretta concorrenza allo spazio informativo del Tg2?”.

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