Putin vieta l’ingresso in Russia a Boris Johnson: Mosca comincia da lui per spuntare i nemici dalla blacklist

16 Apr 2022 13:07 - di Chiara Volpi
Putin Johnson

Putin comincia a castigare gli avversari. Paesi e primi ministri che nella guerra tra Mosca e Kiev si sono schierati contro il Cremlino. Nomi e governi che il presidente russo ha inserito a pieno titolo nella sua fatidica blacklist. Secondo la Bbc che ha appena diffuso la notizia, il primo della lista da spuntare è Boris Johnson, a cui Mosca vieta l’ingresso in Russia. Al primo ministro britannico e a 10 membri del suo governo. La motivazione: Londra è “ostile” nei confronti della Russia.

Putin punisce Boris Johnson: Mosca vieta l’ingresso nel Paese a lui e a 10 membri del suo governo

Dunque, tra i primi nomi che Putin depenna dalla lista degli avversari da punire c’è Boris Johnson. La Russia ha annunciato il divieto di ingresso nel Paese al primo ministro britannico, e a dieci altri esponenti del suo esecutivo, tra cui il vice primo ministro e ministro della Giustizia, Dominic Raab. E i ministri degli Esteri e della Difesa, Elizabeth Truss e Ben Wallace. Non solo. Il divieto di mettere piede in Russia tocca anche all’ex premier, Theresa May. «Questo passo – si legge in una nota del ministero degli Esteri russo riportata dall’agenzia di stampa Reuters – è stato compiuto in risposta alla sfrenata campagna informativa e politica di Londra volta a isolare la Russia a livello internazionale e a creare condizioni per strangolare la nostra economia».

Quella passeggiate per Kiev con Zelensky e quelle armi portate in dono…

Una decisione che il Ministero degli Esteri russo spiega adducendo argomentazioni «in vista dell’ostilità senza precedenti da parte del governo britannico. In particolare dell’imposizione di sanzioni contro alti funzionari russi». Avvisando contestualmente che, «nel prossimo futuro» allungherà l’elenco, fino a comprendere politici e membri del parlamento. L’altolà di Putin a Johnson, insomma, sarebbe solo all’inizio. L’incipit di una serie di ritorsioni che, in verità, Mosca ha già messo in atto con l’Europa, con il valzer sul gas russo. Difficile scorporare dal veto di Mosca su Londra la visita a sorpresa della settimana scorsa, quando Johnson atterrato a Kiev – ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy. Portando “in omaggio” all’ospite e alle sue forze armate, nuovi sistemi anti-aerei Starstreak. Missili anti-nave. Razzi anti-carro e 120 veicoli blindati. Difficile credere che, quella passeggiata a braccetto tra i due leader per le vie della capitale non abbia sfidato le ire del presidente russo

 

 

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