Niente più inseguimenti della polizia, l’ultima “idea” della Lamorgese. Interrogazione di FdI

1 Apr 2022 10:41 - di Elsa Corsini

Niente più “caccia all’uomo”, un evergreen dei polizieschi e dei film d’azione. Oggi sarà sempre più difficile assistere agli inseguimenti delle pantere della Polizia stradale. Per acciuffare i malviventi. Nei giorni scorsi il Compartimento lombardo della polizia stradale ha diramato una circolare. Che consiglia’fortemente’  agli operatori in pattuglia di limitarsi ad annotare le informazioni riguardanti sul veicolo in fuga. E diramarle ad altre pattuglie per attivare le ricerche.

Inseguimenti addio, il no del Viminale

Su carta intestata del Viminale arrivano nero su bianco le nuove direttive. La reazione del personale deve essere attenta e ponderata. Il ministero di Luciana Lamorgese continua sulla rotta del buonismo. O non si fida più del suo personale. La pattuglia – si legge nella circolare – dovrà, in caso di fuga dell’automobilista, annotare il numero di targa, Modello del veicolo e direzione di marcia. Poi contattare la sala operativa che diramerà i dati a tutte le altre forze di polizia. Presenti nella zona. Non proprio un meccanismo fluido per garantire la sicurezza.

I sindacati contro Lamorgese

La svolta ministeriale non è passata inosservata. E i sindacati di polizia scalpitano. E la questione rischia di diventare un problema serio per il rispetto per la caccia ai delinquenti. Eppure gli inseguimenti a sirene spiegate in passato hanno garantito di acciuffare delinquenti e, talvolta, persino boss della mafia. Non solo in Italia. Nei giorni scorsi la dirigente del compartimento della polizia stradale per la Lombardia ha imposto l’applicazione della circolare ministeriale. La comunicazione, stando a quanto reso noto dal Sap, è arrivata in data 28 marzo.

La protesta del Sap

Nella circolare, ricostruisce il sindacato di categoria, “viene fortemente consigliato che le pattuglie si limitino ad annotare il numero di targa dare l’allarme, restando immobili. “Tale consiglio – proseguono dal Sap – viene elargito con un’esaustiva elencazione delle numerose conseguenze penali, amministrative, disciplinari, erariali. Nonché quelle etico morali, nelle quali si incorrerebbe”. “Riteniamo che gli operatori ben conoscono i rischi, anche normativi, di un mestiere sempre più difficile da esercitare. Ma abbiano altrettanto chiaro il servizio che devono garantire al Paese. Vorremo preoccuparci di assicurare i delinquenti alla giustizia. E non delle conseguenze interne”, si sfoga Giampiero Timpano.

L’interrogazione di Balboni (FdI)

Il caso è pronto a finire al Pirellone. E da Roma protesta il senatore di Fratelli d’Italia, Alberto Balboni, responsabile nazionale del Dipartimento Sicurezza e Legalità del partito e vicepresidente della Commissione Giustizia di Palazzo Madama. “È  sconcertante – dice il senatore  – che gli agenti della Polizia Stradale debbano preoccuparsi sempre più delle conseguenze. Legata all’adempimento del loro dovere. Assistiamo ad un continuo stillicidio di misure per demoralizzare le nostre Forze dell’Ordine. Ho presentato un’interrogazione urgente al ministro Lamorgese per chiederle se non ritenga che sia giunto il momento di restituire dignità e autorevolezza alle nostre Forze dell’ordine“.

 

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