Minacciarono di morte Di Maio su Telegram, due indagati a Milano e a Siracusa

13 Apr 2022 13:41 - di Adriana De Conto
Di Maio

Due uomini – un 46enne milanese e un 48enne della provincia di Siracusa – sono finiti nei guai dopo aver indirizzato delle minacce di morte al ministro degli esteri, Luigi Di Maio. Nelle scorse ore, su delega della procura di Roma, i carabinieri della Capitale hanno infatti perquisito gli appartamenti dei due, sequestrando i cellulari; sui quali verosimilmente i due hanno pubblicato le offese e i messaggi sulle chat Telegram.  Il 46enne e il 48enne, stando a quanto ricostruito dai militari, avevano iniziato a mettere nel mirino il titolare degli Esteri dopo che si era espresso a favore delle politiche di sostegno al popolo ucraino subito dopo l’invasione della Russia, leggiamo su Milano today e Tgcom.

Minacce ignobili contro di Maio: “Putin fallo ammazzare”

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio aveva ricevuto a partire dal mese di marzo delle minacce di morte via social e Telegram da parte di sostenitori della propaganda filo-russa. Il titolare della Farnesina si era espresso a favore delle politiche di sostegno al popolo ucraino, e a quel punto gli sono stati recapitati messaggi talmente gravi da richiedere  un potenziamento della sua scorta. “Di Maio con una spranga nel cervello”, “Ti faranno fuori”, “Muori male”, “Putin manda qualcuno ad ammazzarlo”, erano alcuni dei messaggi che si potevano trovare nelle chat, diffuse da profili da foto con tanto di ‘Z’, il simbolo degli invasori russi in Ucraina.

I due indagati non apparterrebbero a gruppi estremisti

I due indagati non apparterrebbero a gruppi estremisti. A risalire ai loro indirizzidei sono stati i carabinieri della Sezione Indagini Telematiche del Nucleo Investigativo di Roma. Proseguono contestualmente gli accertamenti per identificare gli autori di altre minacce di morte ‘postate’ sui social network contro Di Maio. La solidarietà al ministro degli Esteri  era subito giunta da parte di tutto il mondo politico.  “Mi auguro che i responsabili siano individuati e che queste intimidazioni non restino impunite”, aveva detto la leader di Fdi, Giorgia Meloni.

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