Il fascismo al 18° Festival della storia. A Gorizia la prima rievocazione dei 100 anni dalla Marcia su Roma

26 Apr 2022 13:43 - di Redazione
fascismo

Il fascismo a cento anni dalla Marcia su Roma. Del regime e del suo fondatore Benito Mussolini si occuperà la XVIII edizione di èStoria, il Festival internazionale della Storia in programma a Gorizia dal 27 al 29 maggio.  Il tema scelto per questa edizione è “Fascismi“. Il parterre dei relatori ospiterà più di 200 ospiti protagonisti di circa 120 appuntamenti, tra i quali Alessandro Barbero, Ernesto Galli della Loggia, Aristotle Kallis, Frédéric Le Moal, Giuseppe Parlato, Ben Pastor, Lorenzo Pavolini, Francesco Perfetti, Marco Revelli, David Riondino, Paola Salvatori, Michele Sarfatti, Vittorio Sgarbi, Thomas Weber. A Gorizia, insomma, converrà un’intera generazione di studiosi che hanno scritto e stanno ancora lasciando un segno importante negli studi sui totalitarismi novecenteschi.

Organizzato dall’associazione èStoria

L’evento prevede anche la premiazione di Emilio Gentile, storico formatosi alla scuola di Renzo De Felice. «Per aver dedicato – recita la motivazione – la parte migliore e più imponente del suo lavoro di ricerca e interpretazione storiografica alla fenomenologia degli autoritarismi, e in particolare del fascismo italiano». Obiettivo del festival èStoria, spiega il comitato organizzatore, è fare uscire il tema da un contesto «troppo spesso inquinato dalla lotta politica». La storia esige invece ben altro. «Si cercherà – prosegue il comitato – di analizzare il fascismo in profondità nel tentativo di fare emergere un quadro più sfaccettato e complesso di quanto si è soliti fare».

A parlare di fascismo oltre 200 studiosi

Durante la rassegna ci si interrogherà sulle circostanze storiche che hanno portato alla nascita del pensiero social-nazionale, come conseguenza dell’amalgama tra interventismo, nazionalismo e socialismo nell’incontro “Le premesse politico-ideologiche del fascismo” con Marco Revelli e Francesco Perfetti coordinato da Georg Meyr. Uno dei maggiori enigmi del fascismo è la sua trasformazione da movimento non ostile agli ebrei alle leggi razziali del 1938, di cui parlerà Sarfatti. Particolarmente atteso anche l’intervento di Sgarbi, che terrà una lezione sui rapporti tra il Futurismo e il movimento fascista, ma anche una disamina delle interessanti implicazioni artistiche e culturali di un regime che si dimostrò sempre attento all’arte, talvolta perfino con una tolleranza difficile da immaginare in una dittatura. A conferma che neanche il più bieco pregiudizio può arrestare il rigore della storia.

 

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