Guerra e case, a qualcuno piace… bunker: a Roma spunta un rifugio antiaereo incluso con la villa in vendita
La casa in giorni di guerra? Cambiano le priorità degli italiani: che dalla villa extralusso passano alla ricerca di residenze-bunker dotate di panic room più che di sale hobbies. Tanto è vero che, in pieno incubo bellico, a Roma spunta un rifugio antiaereo incluso con la casa in vendita. È fra le caratteristiche esposte in un annuncio, poi rimosso, di uno dei più noti portali di inserzioni immobiliari per un appartamento “completamente ristrutturato”. L’edificio, situato in una zona semi periferica della capitale, risale alla fine degli anni ’30. E forse questo spiega la particolarità che oggi, però, alla luce delle preoccupazioni per la guerra in Ucraina, viene considerata un elemento doc. Un punto da evidenziare sul canonico cartello: “Palazzo dotato di rifugio antiaereo”.
Case bunker in tempi di guerra: a Roma spunta un rifugio antiaereo annesso alla villa in vendita
Il fenomeno della ricerca, da parte di privati, di rifugi e bunker, a integrazione di quello che dovrebbe essere il nido sicuro per eccellenza, come riportano le cronache, ha conosciuto di recente un relativo incremento. Con una spesa che può variare dai 20mila ai 60mila euro, gli italiani più ansiosi e fanno incetta di annunci e rilanciano la richiesta di bunker, panic room e safe room. Tutto fa brodo per esorcizzare il fantasma della guerra e le sue possibili infestazioni: tanto che sul web pullulano sempre più numerosi siti e annunci pronti a soddisfare l’ultima richiesta di mercato, letteralmente smosso – e scosso – dalle minacce (non solo nucleari) di Putin all’Occidente.
Ecco dove ci sono già case rifugio e bunker in Italia
Del resto, come spiegava già La Nazione un mese fa, in Italia esistono dei bunker, realizzati in particolare durante e dopo la seconda guerra mondiale. «Ci sono cinquanta grandi rifugi di cemento in Trentino, tra San Candido, Sesto e Dobbiaco». E ancora: «I rifugi antiaerei della V sezione Aeronautica della Breda sono presenti in tutto il settore est del Parco Nord di Milano». D’altro canto, però, l’Italia non è la “neutrale” Svizzera: che con una legge, già negli anni Sessanta, ha reso obbligatoria la dotazione di un bunker sotterraneo per ogni costruzione. E che dispone di un sistema di sirene e allarmi e autostrade concepite come possibili piste di atterraggio per jet da guerra.
Case, rifugi e panic room: da optional a requisiti gettonati
Così come la situazione di casa nostra non è ovviamente paragonabile a quella degli Stati Uniti, dove da sempre esiste un’attenzione particolare alle case rifugio. Anche di più. Come riferiva sempre La Nazione: «In America esistono addirittura delle comunità che hanno costruito interi villaggi sotterranei a prova di guerre, epidemie e tragedie di dimensioni globali, addirittura dotati di confort come piscine, locali comuni per la vita sociale e sale riunioni iper-attrezzate e dotate di ogni tecnologia per le aziende e i loro dipendenti».
Cittadelle sotterranee e sistema di protezione: gli extra più ambiti del momento
Vere e proprie cittadelle sotterranee a cui oggi, in giorni di guerra in Ucraina, gli italiani sembrano guardare con favore, tra curiosità e ansia. Spulciando – o prendendo seriamente in considerazione – gli annunci su proprietà dotate di sala hobby, giardino annesso e edificio a prova di attacco nucleare. Con l’ultima peculiarità che ha improvvisamente scalato la vetta dei requisiti più gettonati per una villa o una residenza di villeggiatura, come neanche piscina interna e bagno turco, in epoca di semplice lusso e benessere alla moda, hanno saputo fare…