Green pass, licenziato il leader triestino dei portuali Stefano Puzzer
Il leader dei portuali triestini Stefano Puzzer, divenuto un’icona nazionale della battaglia contro l’assurda restrizione del Green Pass è stato licenziato.
A rivelarlo è stato lo stesso leader dei portuali no green pass triestino in un lungo video su Facebook.
“Sono insieme alla mia famiglia, che è tuttora al mio fianco“, ha detto Puzzer, che ha aggiunto: “Sono tranquillissimo, sereno“. Ma ha anche avvertito che farà ricorso contro il provvedimento ritenuto ingiusto e vessatorio.
Puzzer ha raccontato di aver avuto la lettera di licenziamento ieri pomeriggio: “Alle 16.30 sono arrivato a casa e ho trovato una raccomandata. Era della mia azienda, c’era scritto che sono stato licenziato”.
“Era una cosa a cui sapevo che potevo andare incontro, ma la preoccupazione è tutta per la mia famiglia“, ha spiegato Puzzer aggiungendo: “Non voglio rendermi martire, sono orgoglioso di quello che ho fatto io, i miei colleghi, i cittadini di Trieste e i cittadini che sono venuti qui da tutta Italia“.
“Sono fiero di essere stato coerente e di non essermi piegato al sistema. Sono fiero di aver detto il 15 ottobre ‘non andrò a lavorare finché l’ultimo dei miei colleghi non potrà lavorare’. Non giudico chi è rientrato. Vi metto solo al corrente che sono stato licenziato, una decisione dell’azienda contro cui mi batterò“.
”Questo momento lo dedico alla mia famiglia che, in questi mesi, sta supportando di tutto – dice Puzzer parlando con Il Secolo. – Non ci fermeranno, non ci fanno paura. Non molliamo mai, soprattutto perché siamo nel giusto. Loro stanno solo dimostrando che siamo in dittatura e non in una Repubblica democratica con una Costituzione vigente”.
“Noi ci siamo opposti al Green Pass perché abbiamo sempre detto che non aveva nulla di sanitario, e lo ribadisco non ha nulla di sanitario, ma è solamente uno strumento di controllo economico-politico. E quindi noi non ci piegheremo mai a questo sistema marcio”.