Fondazione Open, al via udienza preliminare su richiesta processo, Renzi presente: i pm hanno violato la legge

4 Apr 2022 14:02 - di Paolo Lami
fondazione open

E’ iniziata questa mattina al Tribunale di Firenze, davanti al giudice Sara Farini, l’udienza preliminare per la richiesta di rinvio a giudizio, avanzata dalla Procura, rappresentata dai pubblici ministeri Luca Turco e Antonino Nastasi, per 15 indagati – 4 sono società – nell’ambito dell’inchiesta sulla Fondazione Open su presunte irregolarità nei finanziamenti: tra di loro figurano Matteo Renzi, leader di Italia Viva, la deputata Maria Elena Boschi, capogruppo Iv alla Camera, e il deputato del Pd Luca Lotti.

All’udienza è presente anche Renzi. Che, al termine dell’udienza, è partito a testa bassa contro i magistrati titolari dell’inchiesta avviata nel 2019 definendo “questo processo uno scandalo assoluto”.

“Non è mai successo di vedere un processo che è ancora prima dell’inizio dell’udienza preliminare ha avuto cinque sentenze della Corte di Cassazione, con diverse sezioni della Corte medesima, che hanno tutte e cinque annullato le decisioni dei pm fiorentini. Siamo di fronte a un inedito, a uno scandalo assoluto“, ha detto il leader di Italia Viva sostenendo che i pm hanno violato Costituzione e legge. E che, per questo, devono essere processati.

Renzi ha colto l’occasione per annunciare  l’immimente uscita di un suo libro dal titolo “Il Mostro” per raccontare “lo scandalo assoluto” del processo alla Fondazione Open.

“Credo che sia arrivato il momento di dire le cose come stanno – ha affermato l’ex-presidente del Consiglio. – Sono anni che ci sono plurime e reiterate iniziative nei miei confronti. Per questo ho scelto di scrivere un libro di circa 200 pagine, che si intitolerà ‘Il Mostro‘ e che uscirà il 10 maggio. In questo libro ci saranno alcune valutazioni e chi lo leggerà dal giorno dopo avrà un opinione diversa su quello che è successo in Italia in questi anni e non solo a Firenze“.

Renzi è imputato per il reato di finanziamento illecito ai partiti assieme all’avvocato Alberto Bianchi, ex-presidente della Fondazione Open, agli imprenditori Marco Carrai e Patrizio Donnini, a Boschi e Lotti.

Due gli episodi di corruzione per l’esercizio della funzione che vengono contestati entrambi a Lotti.

Lo stesso reato di corruzione attribuito a Lotti è contestato anche a Bianchi e Donnini, considerato collaboratore diretto della Fondazione Open e ritenuto responsabile anche di autoriciclaggio in aziende operanti nel settore del turismo e in acquisti immobiliari.

A Bianchi, Carrai, Lotti e Boschi, in quanto componenti del consiglio direttivo di Fondazione Open, e a Renzi – che i pm qualificano come “direttore” – è contestato il reato di finanziamento illecito continuato “perchè in concorso tra loro” avrebbero utilizzato la Fondazione come “articolazione politico-organizzativa del Partito democratico (corrente renziana)”, ricevendo “in violazione della normativa” sul finanziamento pubblico ai partiti contributi in denaro per un totale quantificato dalla Procura di Firenze in 3 milioni e 567.562 euro provenienti dalle donazioni private dei finanziatori.

L’ex-presidente Bianchi, invece, è accusato anche del reato di fatture false.

La Fondazione Open, gestita dal cosiddetto ‘giglio magico‘ dell’ex-presidente del Consiglio, è stata attiva tra il 2012 e il 2018 per sostenere finanziariamente l’ascesa e l’attivitа politica di Matteo Renzi, prima come sindaco di Firenze e poi come segretario del Pd, organizzando tra l’altro le convention della Leopolda.

“Io ho visto i pm di Firenze violare la Costituzione, li ho visti violare la legge. Mi auguro che non abbiamo violato anche la Corte di Cassazione inviando il materiale sequestrato a Marco Carrai al Copasir: quello sarebbe l’ennesimo sfregio alle istituzioni e al diritto”, ha aggiunto polemico Renzi.

“In questo processo c’è un collegio di ottimi avvocati al lavoro, agevolati dal fatto che la Corte di Cassazione è stata la prima a sbriciolare l’impianto accusatorio della Procura di Firenze“, ha continuato il leader di Iv nel contraddittorio verbale a distanza con i magistrati fiorentini.

Un attacco pesantissimo che è proseguito con toni sempre più accesi.

Vogliamo giustizia e la otterremo, come abbiamo fatto chiedendo di aprire un procedimento contro i pm di Firenze alla Procura di Genova – ha incalzato Matteo Renzi. – Dunque a testa alta e massima tranquillità e soprattutto la richiesta che i magistrati di Firenze siano processati per aver violato le leggi“.

“Noi chiediamo che i magistrati di Firenze siano processati – ha spiegato Renzi elencando tutta una serie di episodi che hanno riguardato singoli magistrati toscani – non per le molestie sessuali del procuratore capo Giuseppe Creazzo, quello è un problema che riguarda loro e il Csm; non per quello che ha fatto il dottor Antonino Nastasi a Siena, che è uno scandalo assoluto ma che non riguarda quest processo; noi chiediamo che siano processati per aver violato la Costituzione e le leggi. Noi chiediamo giustizia”.

Fissato il calendario delle prossime udienze rallentate dalle schermaglie procedurali come la competenza del Tribunale fiorentino, l’inutilizzabilità degli atti e l’attesa della decisione della Corte costituzionale sul conflitto di attribuzione sollevato dal Senato in merito ad alcuni messaggi e mail sequestrati a Carrai in cui conversa con Renzi.

La partita vera si inizierà a giocare dopo la pausa estiva, dal 19 settembre in poi, con l’inizio della discussione del merito.

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