Balcani dimenticati, Fidanza: «Bruxelles e Italia assenti, serve una road map per l’adesione alla Ue»
Balcani dimenticati al proprio destino. “L’Unione europea ha costantemente sottovalutato l’importanza dei Balcani occidentali. Attraversati da una profonda instabilità politica. Da un Islam in fase di radicalizzazione e dalle rotte dei migranti illegali. Dopo l’aggressione russa all’Ucraina le tensioni nella regione rischiano di riaccendersi”. Così l’europarlamentare di Fratelli d’Italia Carlo Fidanza. Di ritorno da una missione del gruppo Ecr a Mostar. Capitale dell’Erzegovina nella repubblica di Bosnia-Erzegovina.
Balcani, Fidanza (FdI): crisi e instabilità profonde
“L’instabilità politica -aggiunge l’europarlamentare – potrebbe portare a una lunga crisi dopo le elezioni del prossimo autunno. A causa del crescente secessionismo. E della posizione fortemente filo-russa della Repubblica Srpska. Nonché della perdurante esclusione della comunità cattolico-croata dalla presidenza tripartita della Bosnia-Erzegovina”. Fidanza denuncia il rischio concreto di un rafforzamento della penetrazione russa, cinese e turca. Già molto forte in tutti i Balcani occidentali.
L’Unione europea assente e distratta
Bruxelles negli ultimi dieci anni ha versato quasi sei miliardi di euro alla sola Bosnia-Erzegovina senza ottenere in cambio significativi progressi. In termini di democrazia, lotta alla corruzione dilagante e Stato di diritto. “Requisiti essenziali per le nazioni candidate all’adesione Ue. Serve un nuovo protagonismo europeo in questa regione”, conclude Fidanza. Chiedendo a gran voce una road map chiara per i Paesi candidati all’adesione. E un impiego delle risorse fortemente condizionato alle riforme necessarie. “È quello che chiediamo alle istituzioni europee e anche al governo italiano, che di certo non ha brillato per presenza nei Balcani occidentali”.