“Coi paracadute sul palazzo presidenziale”: il Time rivela come i russi tentarono di assassinare Zelensky

29 Apr 2022 16:32 - di Federica Parbuoni
zelensky russi

Si intitola “Nel mondo di Zelensky” il lungo reportage del giornalista del Time Simon Shuster, nel quale si racconta anche di come i russi tentarono di assassinare il presidente ucraino. Shuster, come spiega il sommario in copertina, è stato «dentro il compound con il presidente e il suo team» e ne ha raccontato la quotidianità della guerra, fatta di notti insonni, sirene anti-aeree e un’agenda controllata ossessivamente, alla ricerca di qualcosa che può essere sfuggito o rimasto indietro. O, forse, solo alla ricerca di qualcosa da poter mantenere sotto il controllo totale a cui aggrapparsi.

Due settimane nel complesso presidenziale

«La mia richiesta – spiega Shuster nell’articolo – non era solo di un’occasione per intervistare il Presidente. Era per vedere la guerra nel modo in cui lui e la sua squadra l’hanno vissuta». Nel suo racconto, resoconto di due settimane di aprile passate fianco a fianco con Zelensky nel complesso presidenziale in Bankova Street a Kiev, però, il reporter ricostruisce anche il tentativo di assassinare Zelensky, messo in atto dai russi nelle prime ore della guerra e di cui molto si parlò.

Il tentativo dei russi di assassinare Zelensky

In particolare, il giornalista ricostruisce come in quelle prime ore, drammatiche e concitate, le truppe russe furono davvero vicine a prendere Zelensky e la sua famiglia. Forze speciali russe, scrive Shuster, arrivarono paracadutate nel quartiere della capitale che ospita il complesso della presidenza per ucciderli o catturarli. Dall’interno dell’ufficio del presidente, si legge nell’articolo pubblicato dal magazine americano, si sentivano i colpi d’arma da fuoco.

«Paracadutati sul palazzo presidenziale»

Dunque, divenne chiaro che gli uffici presidenziali non erano il posto più sicuro dove stare e mentre le truppe ucraine combattevano i russi nelle strade circostanti, la guardia presidenziale cercò di sigillare il complesso con tutto ciò che riuscì a trovare. Un cancello all’ingresso posteriore venne bloccato con un ammasso di transenne della polizia e assi di compensato, più simile a un cumulo di rottami di una discarica che a una fortificazione. «Prima di quella notte, avevamo visto cose del genere solo nei film», ha spiegato il capo di gabinetto, Andriy Yermak.

«Avevamo visto cose del genere solo nei film»

Pochissimi all’interno del complesso presidenziale, rivela ancora il Time, sapevano maneggiare armi. Uno era Oleksiy Arestovych, un veterano dei servizi segreti militari ucraini e ora consigliere di Zelensky. «Era un manicomio assoluto», ha spiegato, sostenendo che i russi abbiano tentato due volte di prendere d’assalto il complesso ed entrambe Zelensky, sua moglie ed i figli si trovavano lì. E con loro anche il presidente del Parlamento, Ruslan Stefanchuk, al quale la catena di successione in Ucraina affida il comando qualora il presidente dovesse essere ucciso. Stefanchuk, infatti, la mattina dell’invasione corse in Bakova street, invece di cercare riparo.

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