Rissa allo storico liceo Mamiani. Metodi putiniani per impedire il volantinaggio dei “fascisti”
Volantinaggio di Generazione popolare davanti al Mamiani, storico liceo romano. Gli studenti di sinistra che considerano la scuola un loro territorio privilegiato non ci stanno e intimano ai dieci ragazzi che stanno distribuendo volantini di andarsene. Ne nasce una rissa e un ragazzo, minorenne, prende un pugno al volto. Verrà successivamente medicato al Pronto soccorso.
Mamiani, gli studenti di sinistra denunciano l’aggressione “fascista”
L’episodio lo ha denunciato l’associazione Rete Studenti Medi insieme ai ragazzi del collettivo autorganizzato del liceo: «Dieci ragazzi di Generazione Popolare, un’organizzazione neofascista, hanno tentato di volantinare davanti al liceo Mamiani finendo per aggredire uno studente della scuola che insieme ad altri aveva provato ad allontanarli».
Mamiani, il volantino di Generazione popolare
I volantini distribuiti avevano il seguente titolo “Europa nazione sarà!”. Uno slogan che echeggiava negli anni Settanta nelle manifestazioni dei giovani del FdG. generazione popolare è un gruppo attivo a Roma Nord, dove si trova appunto il liceo Mamiani. Il volantino denunciava il fatto che l’Europa sta seguendo la linea imposta dagli Usa sostenendo che questo va a tutto svantaggio anche degli Ucraini. Una posizione subito bollata come filo-Putin per la frase “Vogliamo un’Europa che guardi la Russia come un potenziale alleato e non come un nemico, per l’interesse e il rispetto di tutti i popoli d’Europa”.
La preside del Mamiani parla di rissa e non di aggressione
Poi la denuncia dell’aggressione fascista, mentre la stessa preside dell’istituto parla di rissa: «Erano in dieci i ragazzi che volantinavano – ha raccontato la dirigente del Mamiani, Tiziana Sallusti che si è subito recata a denunciare l’accaduto al commissariato di zona – Ho raccolto le testimonianze del personale che era lì e anche io ho visto la parte finale della rissa: dunque ho raccontato quel che ho visto. È stato un episodio davvero spiacevole. Mi sono spaventata molto, alla vista del sangue sul volto dello studente, minorenne».
La versione della Rete degli Studenti medi
La Rete degli Studenti Medi ha rilasciato una dichiarazione categorica, in perfetto stile putiniano: “Non possiamo accettare che organizzazioni fasciste tentino di avvicinarsi ai luoghi della cultura, dimostrando con questa aggressione squadrista ancora di più i loro ideali e il loro modo di agire. C’è bisogno di tornare a parlare di memoria storica nelle classi, a dire con forza che i fascisti non possono e non devono entrare nelle scuole”. Insomma, il massimo del pacifismo e della tolleranza…