Putin si sta alienando lo zoccolo duro del regime: anziani e pensionati senza medicine e cibo

22 Mar 2022 15:37 - di Gabriele Alberti
Putin

Gli anziani in Russia sono allo stremo. Gli effetti dell’isolamento economico-finaziario decretato dall’Occidente a Putin ha delle ricadute immediate proprio su una fascia di popolazione che rappresenta lo “zoccolo duro” del regime. Gli ultra 50enni, coloro sui quali lo “Zar” ha sempre contato. Il reportage sulla Stampa sul clima che si respira è crudo. Il lievitare dei prezzi, la svalutazione del rublo e, soprattutto, la mancanza di farmaci preoccupano la fasce d’età più delicata. Molti hanno fatto provviste, ma si comincia a registrare un’emergenza per i prodotti di carta: “gli scaffali con la carta igienica sono presi d’assalto, e in alcune scuole i bambini non hanno già più la disponibilità di quaderni – è un indicatore pesante sui tempi che verranno. Tra alcuni giorni l’umore è destinato a cambiare perché la mancanza di assortimento di merci nei negozi rischia di creare il panico, soprattutto per i farmaci.

Il sostegno dei fedelissimi di Putin diminuisce

«I prezzi delle medicine sono aumentati – spiega una farmacista di San Pietroburgo – per il semplice motivo che oltre la metà dei farmaci in Russia sono importati». Gli altri, quelli che si producono in casa, hanno bisogno di sostanze ed eccipienti che per l’85% provenivano dai mercati occidentali. Quindi quando le scorte saranno esaurite, la produzione subirà un crollo di proporzioni imprevedibili». Guai grossi. Gli anziani, i pensionati soprattutto, sono in agitazione. Fatti due conti, rappresentano e hanno rappresentato il popolo di Putin. Quello che lo ha visto crescere politicamente e consolidarsi. “Quello che ha conosciuto Putin quando era un presidente giovane, circondato da gente della sua età, quaranta-cinquantenni che promettevano benessere e sicurezza a tutto il Paese. Sono i russi anziani, quelli che sono invecchiati con il loro presidente”.  Quelli che – scrive Francesca Sforza,  come dice un detto russo “vanno a votare con i piedi, quando serve si spostano, fanno presenza, fanno numero, ci si può contare. Ora, la situazione di disagio che la folle guerra voluta da Putin sta gettando sulle loro teste, è giunta al limite di sopportazione. E “lo zoccolo duro del putinismo” è sul crinale: voltare  le spalle al suo leader.

Mancano le medicine: anziani e pensionati pagano la sua follia

La questione non è tanto secondaria, visto che non più tardi di qualche giorno fa, apprendiamo che il Cremlino ha commissionato  un rapporto a un team di sociologi proprio per testare il morale dei suoi fedelissimi: gli ultracinquantenni. Il Cremlino è preoccupato sia nel timore di una disaffezione crescente, sia perché – fa notare la cronista-  “si sono assottigliati da un punto di vista numerico a causa del Covid. C’è una prova del nove in tal senso:  “nel 2021 gli aventi diritto alla pensione si sono ridotti di 970 mila unità; e nel periodo compreso tra il dicembre 2020 e il novembre 2021, sono morte circa 2 milioni e mezzo di persone”. Dunque, va da sé che si assottiglierà anche il consenso a Putin  se proseguirà la sua guerra contro l’Ucraina: un “pantano” dal quale non  E infatti i sociologi coinvolti nell’indagine vedono nero:  «Il Cremlino si aspetta che l’insoddisfazione per le azioni delle autorità sia destinata ad aumentare – ha spiegato una ricercatrice -; e vuole scoprire quali sono le difficoltà associate alla guerra che i russi percepiranno in modo più doloroso». La delusione e l’esasperazione degli anziani potrebbe essere un fattore molto pericoloso per Putin, analizzano gli esperti.

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