Primo sì allo sport in Costituzione. E grazie a FdI non ci saranno attività di serie B
Non solo lo sport “blasonato”, anche quello dilettantistico e amatoriale entrerà in Costituzione. Merito di un emendamento di FdI, che con sole 5 parole ha aperto al riconoscimento del valore dell’attività sportiva «in tutte le sue forme». Il sì all’emendamento è arrivato oggi, insieme al primo via libera, in commissione Affari Costituzionali, al disegno di legge di modifica della Costituzione, col quale nella Carta si introduce, appunto, il valore dello sport. Il sì al testo è arrivato all’unanimità.
Primo sì allo sport in Costituzione: «Un risultato storico»
«È stato raggiunto un risultato storico, a dimostrazione del fatto che lo sport è un valore universale, che è giusto che abbia dignità nella nostra Carta Costituzionale», ha commentato la sottosegretaria allo Sport, Valentina Vezzali. «Sono molto soddisfatto per questo straordinario, primo traguardo e per la rilevanza costituzionale che il Paese è pronto a riconoscere formalmente e finalmente allo sport, che rappresenta una dimensione imprescindibile per la società dall’alto dei valori che promuove e dei significati che racchiude», ha detto poi il presidente del Coni, Giovanni Malagò. Sono felice per la trasversalità politica e istituzionale che accompagna questo percorso, simbolo eloquente della forza del nostro movimento e del sentimento di positività che sa esprimere da sempre», ha aggiunto Malagò, che era stato il primo firmatario della petizione promossa dall’Associazione Cultura Italiae.
FdI fa riconoscere il valore dello sport «in tutte le sue forme»
Il nuovo comma afferma che «la Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme». Ora il testo passa all’esame dell’Aula. «Si è reso necessario specificare che la pratica sportiva è da intendersi in tutte le sue forme ed espressioni, organizzate e non, al fine di valorizzare tutto lo sport, anche quello dilettantistico, amatoriale, di mero allenamento, di base e di prossimità. Sport inteso come fondamentale tassello di benessere ed elemento dispensatore di salubrità, oltre che degli altri valori positivi universali che ben conosciamo», hanno spiegato i senatori di FdI, Claudio Barbaro, Antonio Iannone e Lucio Malan, promotori dell’emendamento.
«Un grande passo in avanti anche culturale»
«Questa modifica vede riconosciuto l’impegno di tantissimi cittadini che quotidianamente svolgono attività fisica. E, con loro, anche degli operatori del comparto e strutture che quotidianamente promuovono lo sport “in tutte le sue forme” nel convincimento che esso sia un bene fondamentale per il nostro Paese. Siamo di fronte a un passaggio storico per lo sport e, finalmente – hanno concluso i senatori di FdI – a un grande passo avanti dal punto di vista culturale».