Niet Raffaello, Putin “punisce” Londra: non darà in prestito la “Sacra famiglia” alla National Gallery

12 Mar 2022 13:32 - di Prisca Righetti
Putin Raffaello

Niet Raffaello, Putin “punisce” anche Londra: non darà in prestito la “Sacra famiglia” alla National Gallery che lo aveva richiesto tempo addietro. E che avrebbe dovut far parte di una mostra che debutterà i primi di aprile (ma senza l’opera del nostro grande artista). Nella strategia di guerra a tutto campo nella mente di Putin, l’azione bellica passa anche per le strade dell’arte. O meglio, per i musei a partire da quelli italiani e passando per Londra – a cui Mosca ha concesso opere in prestito. E di cui ha intimato l’immediata restituzione. Come noto da qualche giorno, infatti, la Russia dopo le sanzioni incassate per la guerra in Ucraina, ha cominciato a chiedere la restituzione di tutte le opere prestate alle istituzioni estere. Il museo Ermitage di San Pietroburgo, in particolare, ha avanzato la richiesta di cessazione dei prestiti artistici concessi per le mostre.

Niet Raffaello, la scure di Putin sulle opere d’arte passa anche per Londra

Un provvedimento che, formalmente, «non fa alcun riferimento alla guerra in corso fra Russa e Ucraina». Ma che, guarda caso, arriva dopo che Vladimir Putin ha inserito l’Italia nella black list dei Paesi “ostili”. Ma non ci sono solo i nostri musei nel mirino del presidente russo. Da Mosca, infatti, oggi è arrivato anche il “Niet Raffaello”: l’annuncio con cui la Russia ha cancellato il prestito di un capolavoro del maestro del Rinascimento italiano alla National Gallery di Londra.

La Russia cancella il prestito alla National Gallery di Londra

La Sacra Famiglia (circa 1506-7), di proprietà del Museo Ermitage di San Pietroburgo rientrava inizialmente nella grande mostra al via il 9 aprile nella capitale inglese. Ma le autorità russe hanno rivisto il prestito e cancellato l’invio. Così “The Credit Suisse Exhibition: Raffaello” dovrà fare a meno di uno dei dipinti più attesi. Con buona pace degli organizzatori londinesi e degli estimatori dell’arte, finiti nel mirino punitivo del Cremlino, con Putin che ha alzato il tiro dei diktat ed esteso il campo dei nemici da colpire, a vario titolo. Già, perché come anticipato in apertura, il caos di Londra su Raffello rappresenta solo una delle ultime “ritorsioni” varate da Mosca con l’intensificarsi della guerra in Ucraina.

Londra nel mirino delle ritorsioni di Putin: l’opera dell’Ermitage non sarà esposta in mostra

Difficile, d’altro canto, non individuare nell’ultimo diktat russo una matrice di ritorsione per gli schieramento in campo sullo scacchiere bellico internazionale. Un provvedimento che ha sospeso i prestiti internazionali di opere d’arte tra diverse istituzioni russe ed europee a tempo indeterminato. E che per il momento coinvolge anche la National Gallery. Un niet irremovibile, a proposito della quale un portavoce del museo londinese ha commentato: «Come risultato della situazione che si è creata a causa dell’invasione russa dell’Ucraina, la Sacra Famiglia di Raffaello nella collezione del Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo non sarà presente nella nostra mostra. Il dipinto era nel calendario della mostra, ma all’inizio di questa settimana la National Gallery ha dovuto escluderlo dall’elenco delle opere provenienti dall’estero».

La guerra di Putin coinvolge “La sacra famiglia” di Raffaello: la mostra “riveduta e corretta”

La mostra, che è stata annunciata come «una delle prime in assoluto ad esplorare la carriera completa di Raffaello», era originariamente destinata ad aprire nell’ottobre 2020. Ma poi è stata rinviata a causa della pandemia. Ora è prevista dal 9 aprile al 31 luglio. Gli organizzatori hanno in programma di presentare 17 dipinti di Raffaello provenienti da musei internazionali tra cui il Louvre, la National Gallery of Art di Washington, il Museo del Prado di Madrid, le Gallerie degli Uffizi di Firenze e i Musei Vaticani. Tutti, meno che l’opera di provenienza russa

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