Mariupol martoriata: colpita una scuola con 400 rifugiati, cittadini deportati in Russia. Ira Zelensky

20 Mar 2022 10:05 - di Lorenza Mariani
Mariupol

Le sirene d’allarme antiaeree squarciano i cieli dell’Ucraina. Il richiamo a imminenti incursioni nemiche risuona minaccioso nell’aria da questa mattina all’alba in quasi tutte le regioni del Paese. Ma soldati e civili non si arrendono. Contrattaccano e resistono come possono. Intanto, però, il Kyiv Independent riferisce in queste ore che il rischio raid, oltre a Kiev, si è attivato anche a Sumy, Mykolaiv, Ternopil, Poltava, Kirovohrad, Kharkiv, Zaporizhzhia, Lviv, Ivano-Frankivsk, Dnipropetrovsk, Rivne, Volyn, Cherkasy, Zhytomyr, Vinnytsia e Odessa. Il Consiglio municipale di Mariupol ha intanto denunciato oggi il bombardamento da parte delle forze russe di una scuola dove ieri si erano rifugiate 400 persone. Su Telegram, l’amministrazione locale ha riferito che l’edificio è distrutto e che ci sono persone intrappolate tra le macerie. Nella scuola c’erano donne. Bambini ed anziani.

Mariupol, bombardata una scuola dove si erano rifugiate 400 persone

Mariupol è martoriata. E nella notte appena trascorsa un nuovo post social del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, denuncia quanto sta accadendo in quel teatro di guerra devastato dalle bombe. Con i suoi cittadini deportati in Russia. Condotti in campi – afferma il Kyiv Independent, che cita come fonte il municipio di Mariupol –dove i russi controllano i loro cellulari e i loro documenti per poi deportarli verso città remote oltreconfine. Mentre i civili che riescono a fuggire stanno morendo di fame. Un orrore quotidiano per cui Zelensky è tornato a parlare di «Crimini di guerra» che «passeranno alla storia». Uno strage che non risparmia bambini, donne, anziani. Come a Kharkiv, nel nordest dell’Ucraina, dove dall’inizio dell’invasione russa sono almeno 266 i civili uccisi negli scontri nella regione. A denunciarlo è stato il capo del dipartimento investigativo della direzione generale della polizia nazionale ucraina a Kharkiv, Sergei Bolvinov, che ha parlato di 14 bambini tra le vittime.

Residenti deportati in Russia e civili in fuga che muoiono di fame. Zelensky: «Crimini di guerra»

Kharkiv, sotto assedio delle truppe russe, aveva una popolazione 1,5 milioni di abitanti prima della guerra. La città continua ad essere bersagliata dal fuoco di artiglieria e – secondo quanto riportato dall’agenzia Unian – diversi edifici residenziali sono stati colpiti ed erano in fiamme ieri sera. Almeno cinque persone sono morte dopo il bombardamento di un edificio residenziale a più piani, situato vicino a una zona industriale. Le autorità locali hanno pubblicato su Facebook la notizia, precisando che tra le vittime figura un bambino di 9 anni. Hanno anche pubblicato le immagini dell’edificio che ha preso fuoco durante l’attacco. Il governatore della regione di Luhansk, Serhiy Haidai, afferma intanto che sono 24, tra case e palazzi, gli edifici distrutti a Rubizhne e Severodonetsk nelle ultime 24 ore. Sette le persone che sono riuscite a mettersi in salvo, e tre le vittime, tra cui due bambini…

 

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